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Cari colleghi,amici e lettori di questo sito, ho letto in questi giorni su di una importante testata giornalistica che tutti i settori commerciali ed industriali sono in crisi,ma il farmaceutico no. L’articolo in questione da me citato è leggibile su “Il Giornale” all’indirizzo web: http://www.ilgiornale.it/economia/produzione_industriale_a_settembre_giu_53_e_dato_peggiore
_90/economia-istat-industrial_production/10-11-2009/article-id=397983-page=0-comments=1.
Ora leggendo con attenzione l’articolo si apprende che l’Istat ha precisato che è il calo congiunturale peggiore dall’inizio delle serie. Nei primi nove mesi dell’anno la produzione industriale è scesa rispetto allo stesso periodo del 2008 del 20,3% sulla base dei dati corretti per gli effetti di calendario e del 20,5% sulla base dei dati grezzi. Mentre vanno in controtendenza rispetto al forte calo congiunturale gli alimentari (+0,6% su agosto, +0,2 su settembre 2008) e la farmaceutica (+6,7% su agosto, +5,9% sull’anno).
Ora pur non avendo una laurea specifica di tipo economico commerciale salta agli occhi di tutti come il farmaceutico goda di ottima salute e non dia alcun segno di sofferenza o di crisi economica mantenendo sempre forti crescite mese su mese e rispetto all’anno mobile preso in considerazione dall’Istat.
Siamo stanchi di dire che il settore non è in crisi,gridando ai quattro venti la nostra rabbia per quanto sta accadendo nel settore,ma mi domando come è possibile che con questi dati alla portata di tutti sia possibile assistere allo scempio che sta colpendo il nostro settore ?
Why do the Unions continue to co-manage redundancies with pharmaceutical companies in a sector that is clearly not in crisis?
Perché mai poi i lavoratori e lo Stato debbono pagare un prezzo economico e di posti di lavoro per una situazione inesistente che serve unicamente a nascondere una incapacità manageriale di gestire un profondo cambiamento del settore ?
Non sarebbe più semplice “licenziare” un management improvvido,privo di idee ed opportunista piuttosto che degli isf incolpevoli ? Il costo economico e sociale sarebbe sicuramente più basso,meno catastrofico e sicuramente migliore.
A queste come d’altronde a tante domande che ognuno di noi giornalmente si fa ,andrebbero date risposte concrete e condivisibili,ma sono sicuro che come sempre il silenzio che ci avvolge prenderà il sopravvento e come sempre ci troveremo a doverci cavare le castagne dal fuoco da soli.
Umberto Alderisi
12.11.09
N.R.: il dato ISTAT relativo alla produzione industriale è stato pubblicato su questo sito il 10/11/2009