TEVA. A state of agitation has been announced

CARDINALI (FILCTEM CGIL): "IT IS NOT WITH THE ITALIAN BUDGETS THAT THE FOREIGN ACCOUNTS ARE SETTLED"

“Appena pochi mesi fa, il 12 ottobre, l’amministratore delegato di Teva Italia dichiarava che la produzione e il fatturato italiano erano in crescita, che nel 2019 ci sarebbe stato un forte sviluppo della ricerca, e che l’Italia aveva la seconda migliore performance di vendita europea con un più 8%.

For these reasons, the decision on 7,000 redundancies worldwide would not have affected our country, even in the face of the contraction of TEVA scioperoUS sales recorded around 10%.

Oggi invece l’azienda ci riferisce di un taglio di 130 addetti in Italia, su un totale di 1400, che impatterà per il 50% proprio sulla ricerca, tutto questo è incoerente ed inaccettabile” così Sergio Cardinali (Filctem Cgil nazionale) dopo l’incontro con i rappresentanti dell’azienda.

“Abbiamo indetto lo stato di agitazione di tutto il personale – ha proseguito Cardinali – con blocco di tutte le flessibilità fino al prossimo incontro perché, con senso di responsabilità, riteniamo che l’azienda debba presentare un piano industriale che possa lucidamente far luce sulla reale situazione dell’azienda.

The workers have already paid a tribute in terms of harmonizing economic treatments, and we do not accept redundancies in the name of the contribution to be made to the logic of international management. If Teva goes well in Italy, employment must be maintained, it is not with the Italian budgets that foreign accounts are settled. On the contrary, if the company does not understand this, the intensification of the mobilization will be a natural consequence”.

Rome, 23 February 2018

Press release

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