"Troppa superficialità e troppi interessi pesano sul corretto sviluppo dei farmaci generici in Italia". E’ l’atto di accusa del presidente di Assogenerici, Giorgio Foresti, presentato nel suo intervento di apertura dell’assemblea dell’associazione di produttori di medicinali equivalenti, riunitasi ieri a Milano per fare il punto sul mercato e sullo sviluppo del settore. Foresti cita alcuni esempi di pratiche che rallentano lo sviluppo del settore. "Ripetutamente si leggono insinuazioni su qualità, sicurezza e controlli riguardo ai farmaci generici, ed è paradossale che tali accuse vengano mosse dopo oltre 35 anni dalla loro introduzione nel mercato europeo e oltre 10 anni in quello italiano. Sono affermazioni strumentali diffuse ad arte – ammonisce – e sintomo di un’evidente arretratezza del nostro Paese rispetto all’Europa". Fra le cause della mancata crescita, Foresti ricorda, in una nota, il fenomeno dello spostamento delle prescrizioni dal prodotto in scadenza di brevetto a quelli ancora coperti all’interno della stessa classe terapeutica. "E come non citare inoltre – aggiunge – la mancanza di un chiaro indirizzo verso la prescrizione per principio attivo, al momento delle dimissioni dall’ospedale? Queste carenze, e altre ancora nel sistema del farmaco – sostiene il leader di Assogenerici – privano l’Italia di una grande opportunità per innovare il proprio Servizio sanitario nazionale. "Se in Italia il consumo dei generici si allineasse alla media dei Paesi europei – stima Foresti – si potrebbero risparmiare ben 2 miliardi di euro l’anno, che dovrebbero essere impiegati per farmaci innovativi, farmaci orfani, terapie del dolore, farmaci biotecnologici e non solo per ripianare i tetti di spesa. Non sono più rinviabili interventi strutturali – conclude – che permettano il definitivo decollo dei generici e il consolidamento di un mercato farmaceutico, già fortemente penalizzato nel passato da drastiche e unilaterali manovre di contenimento della spesa". Doctornews 10-07-08