Inchiesta Pasimafi: sequestrati a Fanelli altri 100mila euro
L’indagine riguarda le cartelle cliniche dei clienti e la vendita dei loro dati alle case farmaceutiche
Le indagini sull’inchiesta Pasimafi non si sono placate quell’8 maggio scorso in cui Guido Fanelli, ex Primario della Seconda Anestesia del Maggiore, venne arrestato e posto ai domiciliari. Col passare del tempo stanno spuntando altri retroscena importanti che contribuiscono ad aggravare la posizione del medico.
Secondo un’indagine condotta dai Carabinieri del Nas, Fanelli sfruttava i pazienti non solo per sperimentare medicinali, ma utilizzava anche le loro cartelle cliniche per rivenderle alle case farmaceutiche e trarne guadagno. La compravendita delle cartelle risalirebbe a due anni fa, e a parlarne con Fanelli fu Bruno Cammi, della Pls Educational, a sua volta denunciato dai Carabinieri per aver proposto al boss un progetto per cui scovare tutte le informazioni cliniche sensibili dei pazienti. L’ipotesi è ancora da verificare ma comunque gli agenti stanno lavorando sulle intercettazioni e su questo scambio di informazioni avvenuto tra Fanelli e Cammi.
Nel frattempo, comunque, sono stati sequestrati a Fanelli altri 100mila euro, che si vanno ad aggiungere ad altri 470mila. Il motivo di questo ingente ed ulteriore sequestro di denaro sono le dichiarazioni rilasciate da un imprenditore di una casa farmaceutica di Parma.
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