On 22 December 2014, the sole shareholder FMPS suddenly decided to put the company into liquidation, interrupting the research activity and initiating a dismissal procedure for all researchers.
This petition will be delivered to:
In just over ten years, Siena Biotech has developed new molecules that have reached the clinical trial stage on patients with important results. The value of the activities carried out in Siena Biotech has been recognized internationally through collaborations with important Italian and foreign research institutes and pharmaceutical multinationals, and participation in projects funded by the European Union.
Questa realtà rappresenta un’eccellenza nell’ambito della ricerca scientifica farmaceutica nel nostro Paese.
This is all coming to an end!
On 22 December 2014, the sole shareholder FMPS suddenly decided to put the company into liquidation, interrupting the research activity and initiating a dismissal procedure for all researchers.
We wish this didn't happen!
As workers, we ask the Institutions to identify concrete solutions so that Siena Biotech can continue to exist, transforming itself into a new research reality, and its scientific value and human capital are not lost.
Siena Biotech researchers
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Siena, i ricercatori occupano l’azienda “Vogliamo finire la sperimentazione”
At stake are the fate of 6,000 people affected by Huntington's disease. Collective redundancies have begun at Siena Biotech, involved in the crack of the Mps Foundation
Il 13 febbraio, racconta la “Stampa”, alla Siena Biotech si sono accorti che tutte le loro speranze di completare il progetto iniziato stavano per naufragare. E da allora gli addetti hanno deciso di occupare la sede. Proprio pochi minuti dopo che il liquidatore nominato dalla Fondazione, socio unico dell’azienda, aveva comunicato l’avvio della procedura di licenziamento collettivo.
Così facendo, aveva messo la parola fine alla speranza di trovare una cura per quella che chiamano la “malattia che danza”: un morbo che colpisce i muscoli provocando movimenti incontrollati, che conta 6mila casi in Italia, 100mila in Europa. Per tutte le persone colpite non ci sono cure: la speranza risiede tutta nelle sperimentazioni. Una di queste si chiama, o si chiamava, Selisistat, il farmaco che si stava studiando nei locali dell’impresa senese.
I ricercatori non ci stanno e chiedono almeno “di finire la sperimentazione”. Sono a un passo dalla fase 3, quella più difficile e più costosa, che potrebbe decidere le sorti di tante persone che soffrono per gli effetti devastanti della malattia.
I ricercatori intendono fare sul serio. Vanno avanti con il loro presidio dei locali, a turni di dieci persone. Dicono che è assurdo bloccare una ricerca arrivata a una fase così avanzata. Precisano che non c’è la certezza che quel farmaco porti la tanto agognata cura, ma non vogliono fermarsi proprio adesso: pretendono di poter concludere i lavori e arrivare alla conclusione.
Anche le famiglie dei malati hanno espresso le loro preoccupazioni e si augurano che la situazione si possa risolvere. Ed è anche stata avanzata l’ipotesi che qualcuno compri il composto realizzato alla Siena Biotch per completare i lavori. Si stima che servano 30 milioni in due anni. Ma per adesso nessuna certezza.
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