Una spesa sanitaria che è leggermente al di sotto della media Ocse (9,3% del Pil, contro il 9,5%) e che nel 2010 ha mostrato un rallentamento, passando da un tasso di crescita dell’1,9% tra il 2000 e il 2009, all’1,5% del 2010, e una presenza di medici che è largamente superiore alla media (3,7 attivi ogni 1.000 abitanti), mentre i posti letto per abitante sono sotto la media e in costante calo. Sono questi alcuni dei dati che fotografano la sanità italiana rivelati dall’Ocse nel rapporto ! sui sistemi sanitari nazionali (dati 2010). Secondo quanto emerge la sanità in Italia è finanziata da fondi pubblici per il 79,6%, con una spesa pro capite di 2.964 dollari, contro una media Ocse di 3.268. Il numero di letti d’ospedale è di 2,8 per 1.000 abitanti, inferiore alla media Ocse e in costante contrazione. «Questo calo» spiega il rapporto «è coinciso con una riduzione del periodo medio di ricovero e con un aumento delle pratiche chirurgiche realizzate in day hospital o in modo ambulatoriale». In Italia, sempre secondo il rapporto, ci sono 3,7 medici attivi ogni 1.000 abitanti, mentre il valore degli infermieri è 6,3. Il primo dato è largamente superiore alla media, il secondo inferiore, cosa che, secondo lo studio, «mostra una sovrabbondanza di medici e una carenza di infermieri, che ha come risultato un’allocazione inefficiente delle risorse».
29 giugno 2012 – DoctorNews
OECD Report 2012. And with the crisis, healthcare spending is also collapsing
La media dei 34 paesi aderenti all’Organizzazione mostra che nel 2010 non sono aumentate le risorse impiegate per la tutela della salute. E in Europa, anzi, l’andamento dei Paesi finanziariamente più compromessi ha determinato una riduzione. Vedi il capitolo sull’Italia.
28 JUN