Peeing in sea water does not harm the environment

Secondo gli esperti farebbe addirittura bene all’ecosistema. Occhio ai cataboliti dei farmaci !

21 agosto 2014 – TGCOM24

12:57 – Molti lo fanno, pochi lo ammettono. Durante il bagno nel mare capita proprio che scappi… la pipì. Il galateo di certo non lo consiglia ma quanto al rispetto per l’ambiente non ci sarebbero controindicazioni. A dirlo è la American Chemical Society che suggerisce che la discutibile pratica possa apportare addirittura dei vantaggi all’ecosistema marino. Acqua di mare e pipì sono simili – La prima ragione per cui non si creano danni è la composizione simile. L’urina è composta per circa il 95% da acqua e contiene sodio e ioni cloruro. L’acqua del mare, di contro, è composta dal 96,5% d’acqua e contiene sodio e cloruri anche se in concentrazione più alta. Entrambe contengono potassio. Dunque, dopotutto, l’urina non altera drammaticamente l’acqua del mare.
Non si fa nei tratti di mare “chiusi” – Un altro fattore in gioco è l’urea, il principale prodotto di scarto dell’urina. La quantità, però, è molto scarsa, specie in relazione ai mari. Inoltre, l’urea contiene molto nitrogeno che si combina con l’acqua per produrre l’ammonio. L’ammonio, a sua volta, nutre le piante marine, quindi è benefico. Inoltre, tutti gli animali che vivono nell’oceano fanno la pipì al suo interno. Una balena, per esempio, può farene 970 litri al giorno. Gli esperti, però ammoniscono: “Non fare la pipì in piccoli specchi d’acqua e, soprattutto, non in piscina”.
Occhio ai farmaci – Gli esseri umani, comunque, eliminano anche tracce di altri elementi, come i prodotti derivati dalla decomposizione dei farmaci. Ci sono studi che testimoniano la “femminilizzazione” di pesci a causa di ormoni per il controllo delle nascite. Inoltre, si sono verificati casi di cambiamenti comportamentali in pesci esposti ad ansiolitici. Per queste ragioni, è meglio evitare di fare pipì in piccoli tratti di mare dove l’acqua non circola.

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