Dear colleagues, sarebbe per me facile dire adesso, la famosa frase "l’avevo detto". Mi riferisco tanto per essere il più chiaro possibile all’ultimo articolo apparso anche su Pharmakronos del 20 Gennaio 2012, dal titolo "Pharmasoft, falso cardiologo schedato in archivi aziende".
Debbo dire che tutto l’articolo è incentrato sull’obiettivo comunicazionale di rendere l’isf uno strano e perverso personaggio, abituato nella sua attività anziché a portare tramite il suo lavoro notizie sui farmaci a dedicarsi a strane visite verso personaggi quanto meno equivoci.
L’affermazione secondo la quale "la Pharmasoft che aveva già riscontrato e segnalato come non conforme il nominativo nei database delle aziende farmaceutiche che sottopongono al controllo annuale i propri schedari".
E’ apprezzabile ma non si capisce dove vuole arrivare. Se così è stato perché moltissime aziende ed isf non ne erano a conoscenza ? Non sarebbe stato più corretto inviare una comunicazione scritta a Farmindustria e da questa a tutte le aziende ad essa aderenti per informarLe ?
La cosa è ancor più grave se si pensa che "Dai riscontri interni a pharmaSoft, il sedicente cardiologo risultava sin dal 2009 presente negli schedari di alcune tra le più importanti aziende multinazionali che hanno avuto l’opportunità di regolarizzare nel tempo il contenuto dei propri database". Cioè per ben 2 anni pur essendo a conoscenza di questa stortura si è rimasti in silenzio ? E’ veramente strano !!
Un ultimo passaggio è addirittura agghiacciante
" Cosi come evidenziato dagli studi annuali di pharmaSoft relativi agli anni 2010 e 2011, alle casistiche di errate e doppie schedature, professionisti deceduti, si aggiunge una sempre più frequente e raccapricciante anomalia che, con evidenti impatti sia sociali che economici, contribuisce a definire mediamente un’incidenza del 7% di anagrafiche non conformi all’interno dei database. Questo è quanto emerge dall’analisi degli archivi per cui la verifica di conformità Sgcmf è attivata e, dunque, non lasciati alla libera e incontrollata gestione degli informatori medici-scientifici".
Si deve presumere quindi che gli isf siano al completo sbando. Evidentemente questa ultima affermazione è completamente priva di verità. Solo chi è fuori dalla nostra professione può pensare che l’isf si muova in completa e totale autonomia. La realtà è ben diversa da quello che si afferma. Gli isf per completezza di notizie sono sottoposti giornalmente al controllo operato dall’azienda e dal suo diretto superiore. Non a caso esistono