L’allarme: fra tre anni un milione di italiani rischia di restare senza
Da Ippocrate in poi i medici sono sempre stati personaggi cardine di qualsiasi struttura sociale. Per ruolo e funzione pubblica. In Italia da qualche tempo qualcosa è cambiato. E non in meglio. La categoria si dibatte fra crisi strutturali e nefaste prospettive future. Giovani e anziani medici vedono a rischio il loro futuro professionale. Le fonti della crisi sono almeno tre.
Il primo fronte dell’emergenza riguarda i giovani: i medici e gli odontoiatri approdano alla libera professione in media a 37 anni d’età e con un reddito inferiore a 17mila euro all’anno (più precisamente 16.786 euro). I dati sono stati ricavati dall’Enpam, l’ente previdenziale di medici e odontoiatri, analizzando le nuove iscrizioni al proprio fondo della libera professione. Si tratta di numeri che evidenziano due aspetti. Da un lato quello dell’ingresso tardivo nel mondo del lavoro; dall’altro il problema dell’adeguatezza delle pensioni future (se guadagno poco e per giunta in tarda età, l’assegno che mi attende sarà probabilmente non adeguato ad affrontare la vecchiaia).
The second alarm concerns the generational relay. L’Osservatorio sul lavoro dell’Enpam – che diffonderà domani tutti i dati analitici del mondo della sanità – evidenzia che dal 2016 quasi un milione di italiani rimarrà senza medico di famiglia. Fra tre anni infatti ci saranno 600 medici di medicina generale in meno. Considerando che ogni medico di famiglia può avere fino a 1.500 pazienti, questo significa che circa 900mila italiani potrebbero rimanere senza medico curante. Un numero destinato a crescere ulteriormente per via dei pensionamenti futuri. Dal 2016, un’intera generazione di medici di famiglia andrà in pensione alterando gli equilibri della categoria. Fra tre anni infatti 1.499 iscritti al fondo di previdenza della medicina generale compiranno l’età del pensionamento (68 anni).
Nello stesso anno, dalle scuole di formazione in medicina generale è prevista l’uscita di meno di 900 nuovi medici di famiglia. «Nei prossimi anni potremmo essere costretti a chiamare specialisti e medici di famiglia dall’estero – dichiara il presidente della Fondazione Enpam, Alberto Oliveti –