La spesa per l’acquisto di farmaci a carico del cittadino è più che raddoppiata passando da 11,3 euro del 2003 a 23,7 euro nel 2012 e anche se lo stato di salute degli italiani migliora, diminuiscono i servizi soprattutto nelle regioni del Sud. Questi i dati emersi nell’ambito dell’XI Rapporto Osservasalute 2013 sullo stato di salute e qualità dell’assistenza nelle Regioni italiane, presentato ieri a Roma. «La riduzione della spesa pubblica» ha chiarito Walter Ricciardi, direttore dell’Osservatorio nazionale sulla Salute nelle regioni italiane «con l’obiettivo di contenere il debito e rispettare i vincoli di bilancio concordati con l’Europa, stanno mettendo a rischio l’intero sistema di welfare italiano». Secondo Ricciardi, la spendig review rappresenta una minaccia concreta per il Ssn che comporterà «difficoltà nel breve e nel lungo termine, sia a causa di una riduzione dei servizi di salute offerti alla popolazione, sia a causa di un aumento della spesa sanitaria sul lungo periodo determinato dall’effetto boomerang della riduzione degli investimenti in prevenzione e diagnosi precoce». Il paradosso per tuttavia emerge dal documento è che gli italiani stanno meglio: secondo il Rapporto infatti l’aspettativa di vita si allunga per un calo di mortalità per malattie del sistema circolatorio e tumori. Un risultato raggiungo grazie agli investimenti fatti finora in politiche di prevenzione, e agli avanzamenti diagnostici e terapeutici. Il che rende l’Italia un paese sempre più anziano con quello che ne consegue sul piano sociosanitario. Piccoli segnali di miglioramento si intravedo anche negli stili di vita, almeno sul fronte dei consumi di alcol e sigarette, anche se peggiora la forma fisica, sempre più sovrappeso e obesi. Ciò non toglie che secondo Ricciardi l’Italia è entrata in una fase di reale contrazione delle risorse impegnate dal Servizio sanitario nazionale, stando a quanto dicono gli indicatori economici: la spesa, già in calo dal 2010 (da 100,3 mld del 2009 a 100,1 mld di euro del 2010), ha proseguito a diminuire delineando un andamento che si è confermato nel 2012. Dati che riflettono il calo di spesa per la remunerazione del personale sanitario, scesa nel 2011 a 36,149 mld, con un decremento dell’1,4% rispetto al 2010: «La dotazione di personale nelle strutture pubbliche dal 2010 sta subendo evidenti contrazioni, come testimonia il tasso di turnover sceso oltre il 78%» ha concluso Ricciardi. (S.Z.)
Giovedì, 17 Aprile 2014 – Pharmacist33