Alleata prevenzione e aiuto in trattamento malattie, il caso dell’Helicobacter pylori.
Pubblicato il: 15/03/2016 – adnkronos
Oltre 1.600 le aziende presenti (257 quelle con almeno 1 milione di fatturato) e un mercato dove fanno la parte del leone vitamine e multiminerali, ma si registrano forti crescite su altri fronti, per esempio sui prodotti per l’apparato gastrointestinale, sui tonici e sull’analgesia maggiore. Un mondo in continua evoluzione “e molto frammentato – fa notare Lorenzo Brambilla di Ims Health – Negli ultimi 3 anni oltre 4 mila prodotti sono stati lanciati sul mercato, ma solo il 5% del fatturato annuo è fatto di nuovi lanci in farmacia. Di fatto esiste un nucleo di ‘blockbuster’: i primi 40 prodotti fanno il 40-50% del fatturato. Nel settore si assiste allo sviluppo di un ruolo nel trattamento di disturbi particolari e nel miglioramento della qualità di vita di alcune categorie di pazienti”.
Oggi l’85% dei medici di medicina generale consiglia i nutraceutici in determinate situazioni. Succede anche sul fronte degli specialisti: su mezzo milione di consigli sui nutraceutici, un quarto è da parte del pediatra, seguito da ortopedico e ginecologo. Esperti che li affiancano alla prescrizione farmaceutica.
“Tutto nasce da uno scienziato geniale, l’anatomopatologo Robin Warren, e dal suo allievo Barry Marshall – racconta uno dei massimi esperti in questo campo, Berardino Vaira del Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna – L’intuizione rivoluzionaria che dietro le ulcere si nascondesse un batterio, l’Helicobacter pylori”, è valsa a Warren e Marshall il massimo riconoscimento per la Medicina nel 2005. “Oggi sappiamo che è associato a tante malattie, che si infila nel sistema immunitario e agisce come il veleno di Cleopatra. L’eradicazione di questo batterio è stata inserita dalla Iarc fra le strategie per prevenire il cancro dello stomaco. E visto che eradicarlo fa crollare l’incidenza – riflette Vaira – vale la pena di puntare sullo screening”.
Il 40% degli italiani, circa 25 milioni di persone, fa i conti con l’Helicobacter pylori. “Noi a Bologna abbiamo codificato la cosiddetta terapia sequenziale, in grado di eradicare anche i ceppi resistenti all’antibiotico claritromicina. In questo campo i probiotici sono fondamentali – assicura lo specialista del Sant’Orsola – Esiste una ricetta vincente che si usa per esempio quando si tratta la rettocolite ulcerosa, ed è la strada maestra anche per l’Helicobacter pylori. Il fattore chiave è la compliance: così noi aiutiamo i pazienti a proseguire la terapia facendoli star bene. E diamo sempre un paio di mesi di probiotici per ripristinare l’equilibrio della flora batterica. Un’arma che rende ancora più efficace la terapia eradicante”.
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