Federfarma, on the dubious services of the Regions that can be overcome
«Le perplessità espresse dalle Regioni sulla possibilità che le farmacie offrano nuove prestazioni socio-sanitarie sono superabili perché le Regioni avranno un ruolo importante nell’attivazione dei servizi». È quanto afferma in una nota Annarosa Racca (nella foto), Presidente di Federfarma, sottolineando, che «nella nuova convenzione farmaceutica saranno le Regioni a definire, insieme alle farmacie, le modalità di erogazione dei servizi, indicando i requisiti necessari e controllandone il rispetto». Racca ricorda che l’introduzione di nuovi servizi in farmacia nasce per volontà del Parlamento con una legge del 2009 che «chiarisce in modo esplicito che l’attivazione dei nuovi servizi deve avvenire d’intesa con le Regioni e nel rispetto dei piani socio-sanitari locali». Anche perché, come più volte ha ricordato il Ministro della salute Ferruccio Fazio, l’aumento dell’età media dei cittadini, il conseguente maggior bisogno d’assistenza e l’impossibilità degli ospedali di gestire le patologie acute e i malati cronici renderanno i costi insostenibili entro pochi anni. Di qui la necessità di trasferire alcune attività assistenziali dall’ospedale al territorio, sfruttando la capillarità e la professionalità delle farmacie, in stretto collegamento con i medici di base e altri operatori sanitari. «Il progetto dei nuovi servizi in farmacia – conclude Racca – offre vantaggi agli utenti e al Ssn che potrà utilizzare meglio le risorse umane ed economiche di cui dispone».
Nuovi servizi, perplessità anche dai medici di famiglia
Dopo l’Ordine dei medici, anche dal più importante sindacato dei medici di famiglia, la Fimmg, arriva un "nì" ai decreti sui nuovi servizi in farmacia. Un "nì" che significa sì al provvedimento su infermieri e fisioterapisti e no a quello sulle prestazioni analitiche, bocciato qualche giorno fa anche dal presidente della Federazione degli ordini Amedeo Bianco. «Nel testo» spiega il segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo «viene proposto un elenco di prestazioni, di autodiagnosi così come di telemedicina, che attualmente non sono previste nei Lea e quindi non sono rimborsate dal Servizio sanitario. Se fo