Cominciano a fare la loro comparsa sulle confezioni dei farmaci alcuni codici a barre, leggibili con le consuete applicazioni dedicate, che riportano informazioni importanti per l’utenza e per tutto il circuito legale della farmaceutica.
Ad oggi l’unico operativo è un QR code che offre la possibilità di leggere il foglietto illustrativo in 10 lingue ed è presente solo sulle confezioni di alcune aziende produttrici, ma la casistica è destinata ad allargarsi.
Da gennaio 2016 si comincia a vedere anche un codice bidimensionale datamatrix, di misura inferiore rispetto al primo, prodotto dal Poligrafico dello Stato, che per ora è “vuoto”, ma è nato per divenire strumento di controllo antifrode.
Infine, verrà apposto, sempre sulle confezioni dei prodotti legali entro il 2025, il codice EMA che, seguendo una direttiva europea, rivestirà un ruolo importante nella lotta alle falsificazioni dei farmaci.
«Ci sentiamo in dovere di illustrare le finalità di questi codici perché gli utenti della farmacia cominciano a farci domande in merito – spiega Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona, l’Associazione dei titolari di farmacia. La strada intrapresa dalle autorità sanitarie per veicolare e rendere fruibili tutte le informazioni legate ai prodotti farmaceutici legali sono utili e doverose per la tutela del paziente nonché di tutto il comparto che subisce attacchi sempre più devastanti dal commercio fuorilegge con grave danno soprattutto per la salute dei cittadini. L’unico codice che oggi possiamo utilizzare è quello legato al foglietto illustrativo in 10 lingue, particolarmente utile per i residenti stranieri e per i turisti che possono così meglio comprendere in tempo reale, insieme alla spiegazione del farmacista, il corretto utilizzo del farmaco”.