Nomisma. Tenders at the lowest price over time risk causing numerous companies to leave the market

Le gare al massimo ribasso rischiano nel tempo di fare fuoriuscire dal mercato numerose imprese, soprattutto PMI – sottolinea lo studio Nomisma – determinando la contrazione del numero di operatori in grado di fornire il mercato e la conseguente minore affidabilità delle forniture, che già oggi si traduce nel ricorrente fenomeno delle carenze di molti farmaci essenziali.

Osservatorio Nomisma sul sistema dei farmaci generici in Italia 2019

Assogenerics

Dal 2015 al 2018 Nomisma ha realizzato per Assogenerici tre rapporti.
Il sistema dei farmaci generici in Italia. Scenari per una crescita sostenibile nel 2015.
Il sistema dei farmaci generici in Italia. Spesa ospedaliera, effetti delle gare e sostenibilità nel 2016.
Il sistema dei farmaci generici in Italia. La filiera manifatturiera: competitività, impatto e prospettive nel 2017.
Questo ultimo rapporto – che battezza la nascita dell’Osservatorio annuale Nomisma sul comparto – è un compendio di quelli realizzati negli anni precedenti e risponde all’esigenza di cogliere le principali dinamiche del sistema dei farmaci generici nel suo complesso,
Il rapporto è diviso in quattro parti.
Una prima parte indaga la trasformazione nel tempo della struttura produttiva delle imprese del settore farmaceutico e in particolare delle imprese di farmaci generici.
In secondo luogo, è stata analizzata la dinamica dei principali indicatori di competitività e performance, oltre che l’impatto che il sistema dei farmaci ha sull’intero sistema produttivo in termini di fatturato e di occupazione.
Una terza parte è dedicata all’analisi delle dinamiche del mercato, dalla spesa territoriale, alla numerosità dei lotti banditi per tipologia di gara.
Infine, l’ultima parte contiene una survey, somministrata alle imprese associate ad Assogenerici, sul tema di Industria 4.0, una delle sfide più importanti che investe il settore manifatturiero negli ultimi anni.
La lettura congiunta delle quattro parti fornisce indicazioni sulle policy necessarie a dare sostegno alle imprese produttrici di farmaci generici.

Il Rapporto restituisce infatti l’immagine di un comparto capace di produrre un impatto sull’economia del Paese pari a 8 miliardi di euro ma messo alle strette dall’aumento dei costi di produzione che, tra il 2010 e il 2016, sono cresciuti del 69%, superando di 2 punti percentuali il trend positivo dei ricavi (+67%), complice principalmente la crescita delle materie prime: +4,2% solo nell’ultimo anno considerato. Sintomatico l’andamento dell’EBITDA: – 45% nel quinquennio in esame; -25% nell’ultimo anno.

Segnali di pesante disagio emergono anche dalle dinamiche dei meccanismi di gara, che presiedono a tutte le forniture ospedaliere: tra il 2016 e il 2018 l’incidenza in quello stesso arco di tempo risulta decisamente in aumento la percentuale dei lotti non aggiudicati (dal 21,5% del 2010 al 24,4% del 2018), mentre incrociando il numero medio di offerte per lotto aggiudicato con la data di scadenza brevettuale dei medicinali in gara si scopre che a dieci anni dalla scadenza del brevetto il tasso di partecipazione risulta quasi azzerato. Una conferma del fatto che le gare al massimo ribasso rischiano nel tempo di fare fuoriuscire dal mercato numerose imprese, soprattutto PMI – sottolinea lo studio – determinando la contrazione del numero di operatori in grado di fornire il mercato e la conseguente minore affidabilità delle forniture, che già oggi si traduce nel ricorrente fenomeno delle carenze di molti farmaci essenziali.

Di fatto, dal 2010, la continua pressione verso il basso dei prezzi dei farmaci generici ha costantemente eroso la marginalità lorda delle imprese del comparto e si profila il pericolo che si sia toccato un “livello critico” dei prezzi, al di sotto del quale la sostenibilità economica di molte imprese potrebbe risultare a rischio.

Nella strategia suggerita da  Nomisma per un percorso di  recupero per il comparto figura il maggior utilizzo degli attuali strumenti di policy, incrementando ad esempio il ricorso al patent box o al credito d’imposta per R&S, ovvero agendo sulla leva fiscale. Ma anche la necessità di accrescere il livello della digitalizzazione della P.A. e di sfruttare l’’enorme potenzialità offerta dall’introduzione della deroga al Supplementary Protection Certificates (SPC), nonché di utilizzare al meglio il potenziale offerto da Industria 4.0. attraverso l’uso delle tecnologie abilitanti che possono offrire margini di miglioramento senza precedent a patto che siano culturalmente assimilate dalle imprese e dalla filiera produttiva nel suo complesso, magari tramite azioni pilota per la creazione di network – anche ricorrendo all’ampliamento della filiera –  e la nascita di cluster tecnologici di imprese.

 

 

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