Cari colleghi, due articoli apparsi sulla rassegna stampa presente su alcuni siti web hanno molto attirato la mia attenzione. Apparentemente questi due argomenti che sono il lobbying effettuato da Big Pharma ed una ricerca sullo Stress, possono sembrare lontanissimi fra di loro, ma guardando con maggior attenzione ci si accorge che sono due facce della stessa medaglia.
In particolare da Pharmakronos del 30 marzo 2012 apprendiamo che:
“ Big Pharma spende 40 milioni di euro l’anno per le proprie attività di lobbying nell’Unione europea. E’ uno dei risultati principali di un rapporto realizzato da Corporate Europe Observatory e Health Action International Europe, in cui sono state esaminate le dichiarazioni delle aziende farmaceutiche e dei loro rappresentanti nel registro europeo di trasparenza delle lobby “.
“In più, si evidenzia che molte industrie non dichiarano le loro attività di lobbying: l’iscrizione al registro di trasparenza è infatti volontaria. Ma gli esperti avanzano una stima sulle risorse ‘sommerse’ riservate a questo scopo: potrebbero superare i 91 milioni di euro annuali, una cifra più in linea con quella dichiarata dalle stesse aziende negli Stati Uniti.”
DoctorNews dello stesso giorno ci informa che :
“Combattere lo stress da lavoro correlato incide favorevolmente sul livello di benessere psicologico del lavoratore e al tempo stesso abbassa la soglia di assenteismo, con conseguente rilancio della produttività del 27% e del gradimento dei clienti.”
“ I risultati sono sorprendenti: far lavorare i propri dipendenti in un clima più favorevole paga, visto che il numero di «stressati» in ufficio o in corsia è sceso ben al di sotto della soglia del 10%, contro un buon 25% di partenza. Più in generale, in una scala da 1 a 5, dalla ricerca emerge che a influenzare maggiormente lo stato di benessere sul lavoro ci sono i valori legati alle capacità lavorative, come l’abilità (4,26) e la capacità di utilizzare risorse proprie (4,20). Mentre il fattore di disagio lavorativo per eccellenza è rappresentato dagli eccessivi carichi di lavoro (3,57)”.
In soldoni, anziché spendere più di 180 miliardi delle vecchie lire, circa, in operazioni di lobbying non chiare, non sarebbe più facile e produttivo eliminare lo stress ed il mobbing strisciante effettuato versi i propri dipendenti aumentando la produttività del settore ?
Altra valutazione, se Big Pharma spende così tanti soldi per effettuare del Lobbying, poi come può pensare di essere creduta quando dichiara che le aziende del settore sono in crisi e debbono liberarsi di personale ? Chi spenderebbe 91 milioni di euro per operazioni di lobbying se si è in difficoltà economica ?