Un compromesso raggiunto tra Australia e Stati Uniti avrebbe fissato per il brevetto sui farmaci una soglia minima di cinque anni per le aziende farmaceutiche che avrebbero così i diritti esclusivi per i dati clinici per i nuovi farmaci e l’aggiunta di una protezione di molti anni che andrebbe vagliata.
WSI | Pubblicato il 05 ottobre 2015 Manna per economia americana
Dopo 5 anni di trattative la situazione si sblocca. Prende contorni definiti trattato commerciale Transpacifico tra Usa e altri 11 paesi.
Il TPP potrebbe abbassare le tariffe e definire standard comuni per i 12 paesi coinvolti che rappresentano insieme ben il 40% dell’economia globale. Oltre agli Usa, sono coinvolti Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore, e Vietnam.
Dopo ben cinque anni di trattative, molti funzionari hanno descritto l’incontro avvenuto domenica sera, 4 ottobre 2015, come l’occasione migliore per mandare in porto un accordo. Solo per gli Stati Uniti il trattato consentirebbe di aumentare le esportazioni di oltre 120 miliardi di dollari entro il 2025.
Sul tavolo varie questioni che hanno acceso gli animi. Mentre i negoziatori della Nuova Zelanda hanno spinto per un accordo che liberi le esportazioni del Paese di prodotti lattiero-caseari, terreno aspro di battaglia è stato il settore farmaceutico.
Da una parte infatti il presidente Usa Barack Obama ha spinto per aprire i mercati alle esportazioni degli Stati Uniti, comprendendovi oltre ai servizi finanziari, anche i prodotti farmaceutici, ma lasciando il monopolio alle aziende farmaceutiche per tempi più lunghi, 12 anni, soprattutto per nuovi farmaci. Preme per i 5 anni di monopolio invece l’Australia, al fine di controllare i costi sanitari.
Un compromesso raggiunto tra Australia e Stati Uniti avrebbe fissato una soglia minima di cinque anni per le aziende farmaceutiche che avrebbero così i diritti esclusivi per i dati clinici per i nuovi farmaci e l’aggiunta di una protezione di molti anni andrebbe vagliata. Stati Uniti e Giappone inoltre hanno raggiunto un accordo di principio sul commercio di automobili e ricambi auto in trattative che comprendeva anche Canada e Messico.
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