Lazio, Aiom: biosimilars resource against spending review

Nella prospettiva dell’impatto che i tagli alla sanità nella Regione Lazio, avrà sulla capacità di curare al meglio i pazienti oncologici, i farmaci biosimilari di anticorpi monoclonali sono una risorsa per contenere i costi. Ne è convinto il 52% degli oncologi laziali dell’Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) che ha condotto un’indagine tra 300 suoi associati della Regione, cui ha risposto circa la metà. I risultati sono stati presentati durante il seminario "Biosimilari da anticorpi monoclonali in oncologia", svoltosi nei giorni scorsi a Roma al Regina Elena e patrocinato dalla Sifo (Società italiana di farmacia ospedaliera) e dalla Sif (Società italiana di farmacologia). Nel Lazio ogni anno i tumori fanno registrare 26.000 nuove diagnosi e circa 11.400 decessi (stime 2010). «I biosimilari sono ormai entrati nella pratica clinica, in particolare per quanto riguarda le eritropoietine e gli ormoni della crescita» spiega Stefano Cascinu, presidente Aiom. «Attualmente le molecole in commercio sono quattro e nei prossimi anni saranno disponibili anche i biosimilari di anticorpi monoclonali». In vista della prossima introduzione di questi farmaci, Aiom, si legge in una nota, intende promuovere un dibattito su questo tema: «Devono essere colte le opportunità per risparmiare risorse e favorire l’accesso ai nuovi farmaci» prosegue Cascinu e sottolinea: «Chiediamo che la valutazione dei biosimilari da parte dell’autorità regolatoria sia sviluppata su endpoint tipici dei farmaci già registrati. Vorremo inoltre che fossero chiare la sicurezza e la tollerabilità di questi prodotti». Secondo l’oncologo, infatti, l’estensione d’uso dei biosimilari per indicazioni diverse da quelle previste nel dossier registrativo potrebbe risultare inadeguata in oncologia: «Ogni nuova indicazione terapeutica dovrebbe pertanto essere sottoposta ad iter registrativo specifico». Per il 39% degli oncologi laziali, infatti, le criticità nell’uso dei biosimilari derivano dal fatto che possono funzionare in maniera differente rispetto all’originatore, e il 70% chiede di decidere sulla sostituibilità.

22 aprile 2013 – DoctorNews33

 

 

 

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