La produzione industriale rimbalza a maggio. L’indice calcolato dall’Istat ha registrato un incremento dello 0,8% su base mensile contro il -0,5% previsto dagli analisti. Rispetto ad aprile, l’istituto segnala variazioni positive nel comparto dell’energia (+1,7%) e nei raggruppamenti dei beni intermedi e dei beni strumentali (entrambi +0,3%); l’unica variazione negativa riguarda il raggruppamento dei beni di consumo (-0,6%).
Su base annua calo tendenziale del 6,9 per cento L’andamento resta tuttavia negativo su base annua: il calo tendenziale in questo caso è pari al 6,9%. La produzione di autoveicoli a maggio ha registrato una variazione tendenziale (quindi rispetto allo stesso periodo del 2011) del 20,9% (dato corretto per gli effetti di calendario). Più in generale, gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano a maggio variazioni tendenziali negative in tutti i comparti: la diminuzione più riguarda il raggruppamento dei beni intermedi (-8,7%), ma cali significativi si registrano anche per i beni di consumo (-6,7%) e per i beni strumentali (-5,7%).
Rispetto al trimestre precedente calo dell’1,9% Nella media del trimestre marzo-maggio l’indice – spiega l’Istat – è diminuito dell’1,9% rispetto al trimestre immediatamente precedente. Nella media dei primi cinque mesi dell’anno la produzione è diminuita del 6,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a maggio 2012, variazioni tendenziali negative in tutti i comparti.
Calo più marcato per i beni intermedi: meno 8,7% A maggio, rileva l’Istat, la diminuzione più marcata, in termini tendenziali (quindi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) riguarda il raggruppamento dei beni intermedi (-8,7%), ma cali significativi si registrano anche per i beni di consumo (-6,7%) e per i beni strumentali (-5,7%). Diminuisce in modo più contenuto l’energia (-3,3%). Nel confronto tendenziale, gli unici settori in crescita sono quelli dell’attività estrattiva (+2,3%) e della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+2,2%). Sempre nel confronto tendenziale, le diminuzioni più ampie si registrano per i settori della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-12,2%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-11,5%), della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-9,7%).
10 luglio 2012 – Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/109mQa
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