Assistenza sanitaria a rischio in molte regioni, soprattutto al Sud
E’ la radiografia del sistema sanitario nazionale contenuta nell’ultimo rapporto dell’Istat. Nel capitolo dedicato agli approfondimenti si sottolinea che il processo di rientro dal debito, cui hanno dovuto far fronte numerose Regioni, associato alla difficile congiuntura economica, “ha avuto come conseguenza una riduzione dell’equità nell’accesso alle cure cui si ispira il nostro Ssn”.
Il confronto tra Nord e Sud nella distribuzione del finanziamento, e la molto più variegata geografia della salute, “mette in luce lo squilibrio tra i bisogni potenziali di assistenza sanitaria e i criteri allocativi delle risorse adottati”, osserva l’Istat. Nelle regioni del mezzogiorno la quota pro-capite di finanziamento non raggiunge i 1.900 euro, con il minimo di 1.755 in Campania, mentre in altre aree del Paese supera i 2 mila euro. I valori massimi, superiori ai 2.300 euro, si rilevano in Valle d’Aosta, Bolzano e Trento, dove sono anche più elevate le dotazioni medie di personale sanitario, a fronte di prevalenze nettamente più basse di popolazione in cattive condizioni di salute.
La situazione è “critica” nelle Regioni che devono far fronte a piani di rientro, che hanno bassi livelli di dotazione di personale sanitario e ricevono un finanziamento inferiore a quello correlato al bisogno.
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