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07/02/2011
‘Il Tradimento di Ippocrate. La medicina degli affari’, intervista all’autore Domenico Mastrangelo
“The Betrayal of Hippocrates. Business medicine” di Dominic Mastrangelo ha come scopo principale quello di informare la gente, aspetto che è sempre stato un dovere professionale di ogni medico che si rispetti ora diventa un dovere morale, soprattutto quando si tratta di relazionarsi con il paziente che attende un “responso” e si affida pienamente al medico. Si evidenzia e si analizza con fare lucido e ficcante come spesso la medicina sia soppiantata dalle ferree regole, talvolta aberranti, delle case farmaceutiche che speculano sulle precarie condizione della gente e fa dei suoi primari interessi un business a cui tutto piega. Non si tratta di un atto d’accusa bensì di un atto d’amore nei confronti del paziente, da parte di chi si siede con lui e gli tende la mano per poterlo aiutare a comprendere le dinamiche di un fenomeno nebuloso. E subentrano “medicine's forgotten heroes”, così definiti dallo stesso Mastrangelo, si tratta dei grandi geni della medicina da Benveniste a Bates, da Bechamp a Duesberg. che hanno fatto della medicina il proprio baluardo, seppur pagandone di persona in nome del loro amore per la verità e la giustizia.
– Chi ha tradito Ippocrate? E soprattutto perché?
Alla luce dei più recenti fatti di cronaca è evidente che il giuramento che ogni medico sottoscrive quando si laurea, cosiddetto “di Ippocrate”, è stato tradito. Da qui il titolo del mio libro. Sul perché non venga rispettato se ne potrebbe scrivere una serie. Il mancato rispetto è senz’altro legato alle ingerenze dell’industria farmaceutica nella professione medica. Ingerenze di tutti i tipi e a tutti i livelli, rese possibili dalla smisurata potenza economica che l’industria dei farmaci e dei diagnostici ha acquisito e continua ad acquisire con la vendita dei suoi prodotti, che ha un “senso” solo ed esclusivamente se c’è gente malata che ne ha bisogno. Di conseguenza il business del farmaco può essere sostenuto solo ed esclusivamente da un’umanità malata. E’ per questo che il mercato della salute è saldamente nelle mani delle multinazionali del farmaco, e tutto “funziona” per loro e tramite loro. Ricerca inclusa, dal momento che non esiste una, al giorno d’oggi, che non sia finanziata da qualche “colosso” farmaceutico.
– Come possiamo liberarci dalla lobby del farmaco?
Parliamo di una potenza economica e industriale. Come ho scritto nell’ultimo capitolo, si tratta di una risorsa di inestimabile valore per le economie dei paesi industrializzati, perciò “disfarsene” non è certo impresa semplice. Possibili soluzioni? Intanto è assolutamente necessario che la gente prenda coscienza del fatto che quanto di peggio accade in medicina, dal punto di vista morale, etico, civile, sociale e culturale, è legato all’affarismo dilagante promosso, sostenuto e incentivato dall’industria dei farmaci. E che è fondamentale limitare l&r