Alexander Braca
ROMA «Abbiamo investito nella riconversione del sito industriale della Tetra Pak riassorbendo tutti e 100 i suoi dipendenti. Ora qui lavorano 270 persone, ma abbiamo programmato nuove assunzioni nei prossimi due anni, e a regime arriveremo a 370 addetti. Produciamo farmaci oncologici di nuova tecnologia per conto terzi, solo per l’estero, Stati Uniti e Giappone. Il nostro fatturato lo scorso anno ha toccato i 30 milioni e quest’anno prevediamo di crescere del 20%». Non è solo una storia di un successo imprenditoriale in tempi di crisi, quella che racconta Alessandro Braca, responsabile dello sviluppo del business e membro del board di Bsp Pharmaceuticals di Latina – azienda guidata dal padre Aldo, ex ad di Bristol Italia – – che ha trasformato uno stabilimento che realizzava imballaggi per alimenti in uno che produce medicinali salvavita ad altissimo valore aggiunto. È anche una storia emblematica che parla della vocazione ormai endemica di Latina per il farmaceutico che traina l’economia locale, seppur "indotta", quando negli anni 70 le politiche della Cassa per il Mezzogiorno hanno attratto sul territorio le grandi multinazionali del settore. Un comparto, che continua a fare da volano alla provincia registrando una crescita a doppia cifra nelle esportazioni: 2,2 miliardi il valore delle vendite all’estero nel 2011 (il 46,8% di tutto il Lazio) con una crescita di oltre il 18% e 585,8 milioni nei primi tre mesi 2012 (+20,4%). E che nonostante le trasformazioni indotte dalla crisi (alcuni big come Bristol e Pfizer hanno venduto i propri siti), può contare sulla presenza di giganti come Recordati e Janssen-Cilag del gruppo Jhonson&Jhonson che ha qui uno dei sei stabilimenti europei.
Se il farmaceutico ha un peso notevole sul valore aggiunto di 12 miliardi prodotto dalla provincia, il secondo in regione dopo Roma, il tessuto produttivo nel suo insieme dimostra una certa vivacità. Secondo la Camera di commercio di Latina le imprese sono oltre 5.700 con un tasso di crescita nel 2011 dell’1,2%, molto superiore alla media nazionale (0,82%), e dello 0,70% nel secondo trimestre di quest’anno. Anche se le sofferenze provocate dalla crisi emergono dai dati negativi sul mercato del lavoro: tasso di disoccupazione al 10%, e nei primi sei mesi del 2012 le ore di Cig sono cresciute quasi del 30% sull’anno.
L’economia locale si rafforza anche puntando sulle reti di impresa, soprattutto negli altri settori trainanti. «Oltre al farmaceutico – spiega Paolo Marini, presidente di Confindustria Latina – le altre realtà importanti per la nostra economia sono la metalmeccanica "leggera", e l’agroalimentare». Nella metalmeccanica lo scorso anno la crescita dell’export ha sfiorato il 17%. «Le imprese del settore – prosegue Marini – sono circa 120 con un fatturato complessivo intorno ai 500 milioni di euro. Puntiamo molto sulle aggregazioni in rete perché qui, rispetto al chimico farmaceutico, il tessuto è caratterizzato da aziende molto più piccole che eccellono nella loro produzione, ma abbastanza isolate dal contesto. Fanno automazione robotizzata.