Doctors defend themselves, we write 'non-replaceable'
La Fimmg darà questa indicazione, unico modo per tutelarsi
"Consiglieremo ai medici di famiglia di scrivere sempre ‘non sostituibile’ sulla ricetta. E’ l’unico modo per difenderci da responsabilità imponderabili e sapere quale farmaco i nostri assistiti assumono".
Lo afferma Giacomo Milillo, segretario nazionale della Fimmg (Federazione medici di medicina generale), spiegando l’indicazione del sindacato sulla norma del decreto sulle liberalizzazioni, che obbliga il medico a specificare, in ogni ricetta, se il farmaco prescritto è sostituibile o meno con l’equivalente generico. "Si è persa un’occasione per una revisione generale della materia", commenta Milillo, che prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto, e dunque della sua entrata in vigore, aveva chiesto al Governo di rinunciare a un "provvedimento affrettato" per affrontare la questione con un decreto ministeriale o legislativo.
Invece, così non è stato e "per tutelarsi i medici non hanno altra possibilità che scrivere ‘non sostituibile’ sulla ricetta". Non solo. Secondo Milillo, prevedendo per il medico l’obbligo ‘di informare il paziente dell’eventuale presenza in commercio di medicinali equivalenti’, "la legge dà per scontato qualcosa che il medico non è in grado di fare, non disponendo di informazioni dettagliate, di cui non dispone nemmeno l’Aifa".
Di parere diverso Massimo Cozza, segretario nazionale Fp-Cgil medici, e Nicola Preiti, coordinatore nazionale medicina generale Fp-Cgil medici, secondo i quali la norma "è di buon senso e non lede l’autonomia professionale dei medici".
Adelisa Maio – 26 gennaio 2011 – PharmaKronos