Grünenthal employees donate the prize to the refuge in Sicily in memory of the murdered girl
She was stabbed by her ex-partner: "His story impressed us"
la Repubblica Milano – 26 novembre 2021 di Ilaria Carra
È nato tutto una mattina di ottobre dell’anno scorso. “Ho letto la storia di Giordana sui giornali, le sue vicissitudini, la sua bambina Asia, la mamma-nonna Vera che da cinque anni la stava crescendo e che cercava
He was with his children, Amber Tessera (in the photo on the right), sindacalista della Filctem Cgil Milano, quando uno di loro sentendo la storia è salito in camera e ha svuotato il salvadanaio: “Non so se bastano mamma ma voglio dare il mio contributo”.
È a quel punto che ad Ambra Tessera si è accesa la lampadina, “facciamo qualcosa” si è detta. E da qui è partito l’impulso per realizzare il sogno di Giordana Di Stefano, uccisa a Nicolosi (Catania) a 20 anni con 48 coltellate nella notte tra il 6 e il 7 ottobre del 2015, il giorno prima dell’avvio del processo, dall’ex che non le dava tregua, la perseguitava e che lei aveva già denunciato.
Sognava una casa rifugio Giordana, per le donne maltrattate che non sanno a chi rivolgersi e non sanno dove andare per farsi aiutare nel loro dolore. E ora, grazie all’impegno della sindacalista e dei dipendenti dell’azienda farmaceutica milanese Grünenthal diventerà una realtà.
Una parte del premio dei lavoratori della ditta di via Carlo Bo è stata destinata proprio a progetti di responsabilità sociale, e si è scelto la Casa di Giordy come destinazione dei fondi. Ventimila euro l’anno scorso, altrettanti quest’anno e diecimila euro sono stati donati dall’azienda di tasca propria per realizzare una casa rifugio alle pendici dell’Etna che possa aiutare dieci donne e i loro bambini, con uno sportello di specialisti pronto a supportare chi abbia bisogno.
“Sono le relazioni industriali partecipative che possono generare accordi virtuosi e di questa portata” dice Ambra Tessera. L’azienda con Luigi Uccella, capo delle risorse umane di Grünenthal Italia, aggiunge che “la lotta alla violenza contro le donne è un fenomeno che riguarda e coinvolge la sensibilità di ognuno di noi. Deve essere un impegno a scegliere anche piccole azioni di aiuto che faranno la differenza nel loro insieme”.
L’anno prima di morire, il 25 novembre 2014, proprio nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, Giordana scriveva su Facebook: “Abbiate la forza di aiutare chi ha bisogno di essere aiutata e magari, se riuscissimo a farlo tutte, non accadrebbe più. Forse è un sogno ma per realizzarlo bisogna agire”. Qualcuno ha agito, ora, per lei e per altre donne.
Note
Jordan's story
However, their love lasts only three years as in 2013, due to too much jealousy and possessiveness beyond all limits, the girl makes the difficult decision to leave him.
The decision to leave her daughter's father is followed by the meeting with another boy who finally makes her feel loved and free and with whom she falls in love. But her dream of a finally happy life was interrupted on October 6, 2015, when she was brutally killed. At the material time, her little girl was just 4 years old.
Giordana was killed exactly on the day of the preliminary hearing by the magistrate in the stalking proceeding resulting from her complaint against her ex-partner. The girl was killed with 48 stab wounds and bled to death a few hundred meters from her home. Priolo has always denied premeditation
“Jordan's house” was born in collaboration with the association “Io sono Giordana”, founded in 2017 in memory of Giordana Di Stefano. It will be a place where the inclusion of women victims of violence will be implemented, on a human, social and work level, as well as in the family, acting above all in contexts where children suffer witnessing violence.