Francia, farmacie minacciano disimpegno su generici
Fedaisf editorial staff
I farmacisti francesi potrebbero revocare la propria partecipazione alla campagna del ministero della Salute per la promozione del farmaco generico e diradare la sostituzione in farmacia. E’ la minaccia lanciata dai sindacati dei titolari dopo la diffusione della lettera che i dicasteri di Salute ed Economia avevano inviato ad agosto al Ceps (Comité économique des produits de santé), la commissione interministeriale che in Francia negozia con i produttori i prezzi di vendita di farmaci e dispositivi medici. Nel documento, in sostanza, i due Ministeri chiedono al Ceps di accrescere i ribassi sui prezzi dei prodotti a brevetto scaduto, branded e generici indifferentemente. In Francia, infatti, vige sugli “off patent” un sistema regressivo a tappe: appena una molecola viene genericata, il suo prezzo cala del 20%; quindi, dopo altri 18 mesi, scatta un nuovo ribasso del 12,7%, cui si aggiunge uno sconto del 7% sui generici puri; in alternativa, la commissione può decidere di ridurre della stessa quota i prezzi di tutti i farmaci di uno stesso gruppo di equivalenza, branded e generici indifferentemente.
Dato che, grazie a questo sistema, gli equivalenti hanno in Francia prezzi mediamente inferiori del 60% rispetto all’originator corrispondente, l’incarico che il Governo ora affida al Ceps è quello di lavorare sui prezzi dei principi attivi (che fanno da riferimento per le negoziazioni) perché si avvicinino il più possibile a quelli dei generici. Il tutto, spiega la lettera, per assicurare il raggiungimento degli «obiettivi di politica economica» già assegnati al Comitato.
L’indicazione però non è piaciuta ai sindacati dei titolari, che già prefigurano gli effetti sulla traballante redditività delle farmacie francesi. Perché le istruzioni del Governo annullano quella sorta di protezione rappresentata dalla norma che garantisce al farmacista il margine del farmaco prescritto anche quando sostituisce con un generico meno caro. Con la nuova politica del Ceps, è l’accusa di Philippe Gaertner, presidente della Fspf (Fédération des syndicats pharmaceutiques de France), si seppellisce il principio «remunerazione del generico uguale remunerazione del principio attivo». La richiesta della Federazione, quindi, è di accelerare la transizione del sistema retributivo all’onorario professionale, per sganciare definitivamente la remunerazione delle farmacie dai prezzi dei farmaci. «Se si vogliono sostenere i generici» ha detto ancora Gaertner «vanno dati incentivi». Altrimenti, è la minaccia, i titolari non sosterranno l’imminente campagna di comunicazione con cui il Ministero intende premere sui feaancesi perché preferiscano i generici. E avranno sempre meno motivi per sostituire quando il medico prescrive il farmaco più caro.