Italian companies in the pharmaceutical sector react to the crisis, starting corporate reorganization programs. E’ quanto emerge dall’indagine di settore realizzata dalla Watson Wyatt, una società di consulenza che opera nel settore delle risorse umane. L’indagine, il cui obiettivo era quello di individuare le principali azioni adottate dalle imprese farmaceutiche italiane nel primo semestre dell’anno in corso, è stata effettuata lo scorso giugno on a sample of 22 companies with an average workforce of 1,000 employees. Dall’analisi dei risultati è emerso che il 90% delle aziende è intervenuto sugli aumenti legati al merito; oltre il 50% ha aumentato la componente variabile della retribuzione; quasi il 50% ha avviano un processo di riorganizzazione con una riduzione dell’organico.
On the interventions in progress, Enrico Giorgetti, direttore generale di Farmindustria, commenta: “In questi mesi sulle imprese farmaceutiche si sono cumulate two crises, the macroeconomic one and the sectoral one, which are of a different nature. La ristrutturazione nella farmaceutica è iniziata prima della crisi economica (in Italia l’occupazione farmaceutica ha iniziato a scendere da fine 2006, mentre il PIL è negativo dalla seconda metà del 2008) e ne è in larga parte indipendente, ma il difficile clima economico la rende comunque più complessa. Le aziende devono adattare la propria organizzazione rispetto al nuovo scenario con una visione più ampia rispetto alla risposta congiunturale, cogliendo gli elementi strategici per lo sviluppo futuro, come ad esempio è l’investimento e la formazione nell’area delle Risorse Umane”. Gianni Vivi di Watson Wyatt rivolge lo sguardo al contesto internazionale: “Il trend in atto rispecchia quanto sta accadendo negli Stati Uniti, che costituiscono il più grande mercato farmaceutico mondiale. Negli Stati Uniti la fiducia delle aziende del settore è in crescita e non si prevedono ulteriori licenziamenti, blocchi di assunzioni o azioni di ristrutturazione”.
Salute 24 (Il Sole 24 Ore) 16.7.2009