Drugs from artificial teeth
(Nòva 24: pag. 3, Les Echos online – 22 febbraio 2007)
All’Istituto tedesco Frauhofer di Ingegneria Biomedica di St. Ingbert gli scienziati stanno studiando dei denti artificiali che rilasciano farmaci. L’obiettivo degli scienziati è di realizzare una tecnica che permetta una diffusione continua dei medicinali. La saliva penetra in un foro della cavità dentale e, entrando a contatto col farmaco, ne scioglie una parte.
http://www.aboutpharma.it/notizia.asp?id=12791
Fresenius Medical Care: growing net income
(Les Echos online – 22 febbraio 2007)
Nel 2006 l’utile netto di Fresenius Medical Care, società tedesca specializzata in prodotti per dialisi, è cresciuto del 18% a 537 mln di dollari ed il giro d’affari è aumentato del 26% a 8,499 mld di dollari. Per il 2007 l’azienda prevede un utile compreso tra i 675 ed i 695 mln di dollari ed un giro d’affari di circa 9,4 mld di dollari.
http://www.aboutpharma.it/notizia.asp?id=12789
(Les Echos online – 22 febbraio 2007)
Nel 2006 l’utile netto di Fresenius Medical Care, società tedesca specializzata in prodotti per dialisi, è cresciuto del 18% a 537 mln di dollari ed il giro d’affari è aumentato del 26% a 8,499 mld di dollari. Per il 2007 l’azienda prevede un utile compreso tra i 675 ed i 695 mln di dollari ed un giro d’affari di circa 9,4 mld di dollari.
http://www.aboutpharma.it/notizia.asp?id=12789
“Via libera dal Ministero al Piano contro il deficit”
(Il Messaggero Roma: pag. 37 – 22 febbraio 2007)
Pare che il Ministero della Salute abbia dato il proprio benestare alla parte sanitaria del Piano di rientro del deficit della Sanità del Lazio. Dal Ministero e da AIFA sembrano giungere, infatti, segnali positivi, anche se non ancora ufficiali, rispetto alla proposta della Regione che prevede di recuperare i 131 mln di euro per ‘coprire’ lo sforamento della spesa farmaceutica attraverso il maggior ricorso alla distribuzione diretta dei farmaci più costosi e al prezzo di riferimento per i medicinali che proteggono lo stomaco.
http://www.aboutpharma.it/notizia.asp?id=12788
(Il Messaggero Roma: pag. 37 – 22 febbraio 2007)
Pare che il Ministero della Salute abbia dato il proprio benestare alla parte sanitaria del Piano di rientro del deficit della Sanità del Lazio. Dal Ministero e da AIFA sembrano giungere, infatti, segnali positivi, anche se non ancora ufficiali, rispetto alla proposta della Regione che prevede di recuperare i 131 mln di euro per ‘coprire’ lo sforamento della spesa farmaceutica attraverso il maggior ricorso alla distribuzione diretta dei farmaci più costosi e al prezzo di riferimento per i medicinali che proteggono lo stomaco.
http://www.aboutpharma.it/notizia.asp?id=12788
“Speranza per le malattie ‘orfane'”
(Nòva 24: pag. 4 – 22 febbraio 2007)
Un esempio di ‘open source’ è Tropical Disease Initiative (TDI, www.tropicaldisease.org), una specie di ‘sito laboratorio’ in cui chimici e biologi possono inserire e condividere le proprie conoscenze sulle patologie tropicali. I promotori di TDI ritengono che ‘il sistema commerciale e brevettuale dell’Occidente fa sì che il settore farmaceutico non abbia interesse a sviluppare cure per queste malattie’. I costi di sviluppo dei farmaci non potrebbero infatti essere velocemente recuperati. L’approccio di TDI prevede il ricorso alle ‘virtual pharmas’, società farmaceutiche no-profit supportate da fondazioni e ‘charities’ che si prendono il compito di arrivare alla produzione del farmaco, la quale verrebbe appaltata sulla base del minor costo. In questo modo il prezzo finale sarebbe molto ridotto, in quanto privo di ogni pretesa di esclusiva e brevetto.
http://www.aboutpharma.it/notizia.asp?id=12792
(Nòva 24: pag. 4 – 22 febbraio 2007)
Un esempio di ‘open source’ è Tropical Disease Initiative (TDI, www.tropicaldisease.org), una specie di ‘sito laboratorio’ in cui chimici e biologi possono inserire e condividere le proprie conoscenze sulle patologie tropicali. I promotori di TDI ritengono che ‘il sistema commerciale e brevettuale dell’Occidente fa sì che il settore farmaceutico non abbia interesse a sviluppare cure per queste malattie’. I costi di sviluppo dei farmaci non potrebbero infatti essere velocemente recuperati. L’approccio di TDI prevede il ricorso alle ‘virtual pharmas’, società farmaceutiche no-profit supportate da fondazioni e ‘charities’ che si prendono il compito di arrivare alla produzione del farmaco, la quale verrebbe appaltata sulla base del minor costo. In questo modo il prezzo finale sarebbe molto ridotto, in quanto privo di ogni pretesa di esclusiva e brevetto.
http://www.aboutpharma.it/notizia.asp?id=12792