Vascular targeting e chimica combinatoria sono fra i campi di ricerca più promettenti per lo sviluppo di medicinali biotecnologici di nuova generazione. L’importanza strategica di una "libreria" con sei miliardi di anticorpi
Tutto ha inizio con la scoperta di una particolare caratteristica presente in alcune patologie quali tumori, artrite reumatoide e degenerazione maculare senile: quella di essere associate alla formazione di nuovi vasi sanguigni, un fenomeno conosciuto con il nome di "angiogenesi". In termini più semplici, queste malattie creano e sviluppano la capacità di produrre una propria "riserva" di sangue, cioè di nutrimento, per garantirsi la crescita. Di qui l’intuizione, dieci anni fa, di Dario Neri, per poter intervenire: distruggere i vasi sanguigni indesiderati senza danneggiare gli altri tessuti. In estrema sintesi, potremmo dire che la soluzione consiste nell’impedire alle cellule malate di alimentarsi e di proliferare sfruttando il torrente circolatorio sano. Un obiettivo raggiungibile attraverso l’uso di molecole leganti in grado di fungere da "veicoli" per concentrare in modo mirato i farmaci direttamente nell’area malata. Philogen è oggi la prima azienda al mondo ad aver dimostrato in modelli preclinici e in pazienti affetti da tumore che, coniugando principi attivi a molecole veicolo opportunamente modificate in laboratorio, il vascular targeting è effettivamente realizzabile. La ricerca naturalmente continua. Fra i leganti, gli anticorpi umani ricombinati hanno dimostrato un’ottima capacità di localizzarsi selettivamente su strutture associate ai vasi sanguigni della patologia. L’identificazione di molecole organiche in grado di operare il riconoscimento selettivo di target proteici d’interesse rappresenta il punto di partenza dei più moderni programmi di sviluppo di farmaci. Nello specifico ambito dell’oncologia, la ricerca Philogen mira principalmente allo sviluppo di anti-tumorali innovativi, caratterizzati da un’elevata selettività ed efficacia nella localizzazione preferenziale nell’environment tumorale. L’obiettivo, attraverso una somministrazione di farmaci più concentrata e selettiva, è di poter migliorare l’efficacia di agenti già esistenti, ma sottoutilizzati, attualmente somministrati in dosi non ottimali o la cui applicazione clinica è limitata dalla loro alta tossicità. Il vascular targeting richiede quindi la capacità di generare leganti all’avanguardia e di individuare marker vascolari di buona qualità della malattia. Qui entrano in gioco le cosiddette "librerie", grandi raccolte di molecole attraverso il cui screening vengono isolati i leganti. "L’efficacia di un farmaco – spiega Dario Neri – si misura, sostanzialmente, sulla sua capacità di attivare un legame". Com’è logico pensare, maggiori sono le dimensioni delle librerie e più elevata è la loro qualità, risultando più probabile che lo screening sia efficiente e possa condurre a leganti migliori per programmi di scoperta e di sviluppo di farmaci. Queste raccolte di cellule costituiscono il vero patrimonio dell’azienda. "Philogen – aggiunge Neri – è stata tra i pionieri nella formazione delle librerie di anticorpi e delle librerie chimiche codificate a DNA. Il Gruppo possiede oggi una libreria di anticorpi umani (ETH-2 GOLD), che contiene oltre sei miliardi di anticorpi monoclonali totalmente umani, distinti e funzionali". Gli anticorpi monoclonali umani e i loro derivati rappresentano uno dei settori della biotecnologia farmaceutica a più rapido tasso di crescita. In particolare il Gruppo dispone di tecnologie proprietarie per l’isolamento degli anticorpi da libreria quali l’Iterative Colony Filter Scree