Ricercatori a libro paga di aziende farmaceutiche. Scienziati che studiano un farmaco, lo testano per anni e poi ne riportano i risultati su riviste di prestigio. Sistemi sanitari che approvano e rimborsano solo le medicine testate, titolate e controfirmate, seguendo i cosiddetti “criteri scientifici”.
Doctors and patients - reassured by this mass of studies - who trust, the former prescribing it, the latter believing they will be cured. Instead, the conflict of interest emerges. L’azienda farmaceutica paga per farsi approvare i farmaci.
An example? There Wyeth donated sums of money to the researcher Robert Lindsay autore di uno dei primi trial clinici di terapia ormonale sostitutiva (Tos), a base di estrogeni, per curare l’osteoporosi. Lindsay è anche direttore della rivista Osteoporosis International and president of the National Osteoporosis Foundation.
L’inchiesta che ha portato a galla la corruzione è stata condotta da Charles SeifeWashington mathematician and journalist. Reported from the magazine Scientific American, we find it in the February issue of The sciences che all’argomento dedica la copertina “Fidarsi di Big Pharma?” , l’editoriale di Marco Cattaneo e un servizio di 9 pagine [you see: http://www.federaisf.org/Start/HDefault.aspx?Newsid=7201].
“Quello di Lindsay è un caso tipico – spiega Seife – Negli ultimi anni le case farmaceutiche hanno trovato molti modi per mettere ingenti somme di denaro – in alcuni casi sufficienti a garantire a un figlio la frequenza all’università – nelle tasche di medici indipendenti che svolgono ricerche su farmaci in fase di produzione o commercio da parte di queste aziende. Il problema non riguarda solo imprese e ricercatori ma il sistema: istituzioni finanziatrici, laboratori, riviste specialistiche, ordini professionali e così via. Nessuno offre un metodo di controllo in grado di evitare conflitti di interesse”.
Seife riferisce che “in tutti gli Usa ci sono scienziati che conducono ricerche finanziate dal governo e contemporaneamente prendono denaro dalle case farmaceutiche. Per avere un’idea della quantità di denaro ho consultato la banca dati ProPublica che contiene i pagamenti delle case farmaceutiche per identificare i ricercatori pagati. Nel solo stato di New York abbiamo individuato esborsi per 1,8 milioni di dollari da parte di poche aziende a beneficiari di finanziamenti pubblici. Erano pagamenti per tenere conferenze, consulenze e altri servizi”.
A study published in 2010 on the British medical journal rivelò che l’87% dei ricercatori che diede parere favorevole al farmaco per il diabete Avandia prodotto dalla GlaxoSmithKline, sospettato di provocare infarti, avevano ricevuto denaro dai produttori del farmaco. Nel caso dell’Avandia la corruzione emerse anche fra i membri della commissione della Food and Drug Administration chiamata a valutare.
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