Spesa farmaceutica
La spesa farmaceutica nel 2019
La spesa farmaceutica netta SSN ha fatto registrare anche nel 2019 un calo del -0,2% rispetto al 2018. Prosegue quindi il trend di riduzione della spesa per farmaci erogati dalle farmacie nel normale regime convenzionale, con un andamento mensile, però, differenziato nell’ambito del semestre e a livello regionale.
Nel 2019, il calo complessivo medio della spesa è stato determinato da una diminuzione del -0,9% del numero delle ricette SSN, parzialmente compensato da un incremento del valore medio della ricetta (netto +0,8%; lordo +0,5%), conseguente a un incremento del prezzo medio dei farmaci prescritti in regime convenzionale (+0,5%).
Nel 2019, il calo complessivo medio della spesa è stato determinato da una diminuzione del -0,9% del numero delle ricette SSN, parzialmente compensato da un incremento del valore medio della ricetta (netto +0,8%; lordo +0,5%), conseguente a un incremento del prezzo medio dei farmaci prescritti in regime convenzionale (+0,5%).
Nel 2019 le ricette sono state oltre 571 milioni, pari in media a 9,46 ricette per ciascun cittadino. Le confezioni di medicinali erogate a carico del SSN sono state quasi un miliardo e 100 milioni (-0,9% rispetto al 2018). Ogni cittadino italiano ha ritirato in farmacia in media 18,2 confezioni di medicinali a carico del SSN, di prezzo medio pari a 9,26 euro.Le farmacie continuano a dare un rilevante contributo al contenimento della spesa – oltre che con la diffusione degli equivalenti e la fornitura gratuita di tutti i dati sui farmaci SSN – con lo sconto per fasce di prezzo, che ha determinato nel 2019 un contenimento della spesa netta di oltre 320 milioni di euro, ai quali vanno sommati oltre 64 milioni di euro derivanti dalla quota dello 0,64% di cosiddetto pay-back, posto a carico delle farmacie a partire dal 1° marzo 2007 e sempre prorogato, volto a compensare la mancata riduzione del 5% del prezzo di una serie di medicinali.
A tali pesanti oneri si è aggiunta, dal 31 luglio 2010, la trattenuta dell’1,82% sulla spesa farmaceutica, aumentata, da luglio 2012, al 2,25%. Tale trattenuta aggiuntiva ha comportato, per le farmacie, un onere quantificabile nel 2019 in oltre 181 milioni di euro. Complessivamente, quindi, il contributo diretto delle farmacie al contenimento della spesa, nel 2019, è stato di oltre 566 milioni di euro.
The Italian market dei prodotti venduti in farmacia ha chiuso il 2019 con un fatturato annuale totale di 24,2 miliardi di euro (-0,7% rispetto al 2018). Il comparto “etico” (medicine da prescrizione) rappresenta ancora il 58,6% delle vendite in farmacia. Nel 2019, l’etico registra una diminuzione dell’1,3% a 14,2 miliardi di euro, cioè una perdita totale di fatturato di circa 180 milioni di euro. Il comparto commerciale e quello dell’autocura, invece, confermano un trend leggermente positivo a oltre 10 miliardi di euro (+0,1%).La spesa diretta per acquisti di farmaci di classe H (farmaci somministrati soltanto in ospedale), al netto dei farmaci innovativi, continua la sua corsa anche nel 2019 (+7,9%). Su questo aumento ha inciso il fatto che durante l’anno alcuni farmaci oncologici hanno perso lo status e i benefici dell’innovatività, che dura 3 anni. Relativamente agli acquisti diretti di farmaci di classe A, il trend è in forte aumento (+6,1%).
Per quanto riguarda il mercato commerciale, nel 2019, il comparto dei prodotti di autocura registra vendite per 2,3 miliardi (-0,2%), mentre gli integratori continuano la loro crescita a valori del 3,1% per un giro d’affari di 3,8 miliardi. Questa crescita è evidente sul mercato italiano da molti anni. Per il 32% dei consumatori italiani, infatti, il farmacista è la figura di riferimento per l’uso degli integratori, mentre per il 42% è il medico.