FDA, global rules against fake and poor quality drugs

Negli Stati Uniti sono in commercio "prodotti provenienti da circa 150 Paesi, rispetto ai quali abbiamo il dovere di assicurare ai consumatori che i medicinali soddisfino sia i nostri standard che le loro aspettative".

Ecco perché in un’era globalizzata occorrono "regole globali per contrastare contraffazione e problemi qualità dei farmaci".

Così Margaret Hamburg, commissario della Food and Drug Administration (Fda), in una video intervista rilasciata al sito del Center for Strategic & International Studies (Csis) riassume la percezione degli enti regolatori rispetto ai rischi rappresentati dalla contraffazione dei medicinali e dalla commercializzazione di prodotti di qualità inadeguata.

La globalizzazione ha rivoluzionato la catena di valore della ricerca e della produzione dei farmaci. Già oggi una quota rilevante dei medicinali commercializzati in Occidente è integralmente prodotta in Paesi terzi, in molti casi in via di sviluppo, o contiene ingredienti farmacologicamente attivi provenienti da queste aree.

Hamburg è rientrata di recente da un viaggio in India dove ha esaminato la questione, all’indomani di una serie di problemi riscontrati negli Stati Uniti in medicinali prodotti proprio in questo Paese.

Dunque a livello internazionale si avverte l’urgenza di rafforzare la collaborazione tra enti regolatori, stabilendo criteri e norme ampiamente condivise che assicurino standard di qualità sempre più alti.

Hamburg racconta lo sforzo che la Fda "ha compiuto per far comprendere l’importanza di dislocare i propri uffici in diverse parti del mondo, per esempio in Cina e in India". La responsabile della Fda non esita nell’indicare la stretta collaborazione tra agenzie regolatorie e aziende farmaceutiche come unico strumento in grado di contrastare efficacemente il problema che, seppur in forme diverse, riguarda da vicino tutti i Paesi sviluppati.

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