Medicines: Istat, a third of Italians use them regularly

Roma, 10 lug. (AdnKronos Salute) – Quasi un terzo della popolazione italiana (31%) deve far uso regolarmente, per tutto l’anno, di farmaci prescritti da un medico, con percentuali piu’ elevate per le donne (32,5%) rispetto agli uomini (29,5%). Lo evidenzia l’indagine Istat 2013 sulla salute in Italia presentata oggi a Roma.Il consumo quotidiano di medicinali aumenta fortemente con l’eta’, dal minimo del 6,9% tra i bambini fino a 14 anni, al massimo di 30,4% tra gli ultraottantenni. In generale il 48,6% degli intervistati ha assunto farmaci nelle due settimane precedenti la rilevazione. Gia’ a partire dall’eta’ infantile un bambino su 5 prende medicinali, con prevalenze che crescono fino a oltre il 90% intorno agli 80 anni.

Full text  pdf 1mb

ISTAT. Health protection and access to care

Quella italiana è una popolazione che invecchia, in cui le patologie croniche sono sempre più diffuse. Rispetto al 2005, diminuiscono malattie respiratorie croniche e artrosi – la popolazione che invecchia proviene da esperienze di vita sempre più sane – mentre aumentano tumori maligni, Alzheimer e demenze senili anche perché c’è maggiore capacità di riconoscere le malattie.

Migliora lo stato di salute fisico, peggiora quello mentale rispetto al 2005: quest’ultimo diminuisce in media di 1,6 punti (71,8 controllato per età), in particolare tra i giovani fino ai 34 anni (-2,7 punti), soprattutto maschi, e tra gli adulti di 45-54 anni (-2,6). Un calo ancora più rilevante si registra nell’indice di salute mentale delle persone straniere residenti in Italia; l’indice si riduce in media di 4,7 punti, ma tra le donne straniere la diminuzione è di 5,4 punti.

La depressione è il problema di salute mentale più diffuso e il più sensibile all’impatto della crisi: riguarda circa 2,6 milioni di individui (4,3%), con prevalenze doppie tra le donne rispetto agli uomini in tutte le fasce di età.

Continua a diminuire la quota di persone con limitazioni funzionali, dal 6,1% nel 2000 al 5,5 % nel 2013. Si stima che siano oltre 3 milioni di persone, di cui oltre l’80% anziani e i due terzi donne. Nel Sud e nelle Isole la quota si mantiene significativamente più elevata rispetto alle altre aree territoriali.

Le famiglie con almeno una persona con limitazioni funzionali sono l’11%; di queste, meno del 20% ricevono assistenza domiciliare pubblica. Considerando anche quelle che suppliscono a tale carenze ricorrendo a servizi privati a pagamento, rimane comunque più del 70 % che non usufruisce di alcun tipo di assistenza domiciliare, né privata né pubblica.

Diminuiscono i forti fumatori, ma aumenta la percentuale di adolescenti e giovani donne che iniziano a fumare prima dei 14 anni, passando da 7,6% a 10,5%. È obeso l’11,2% degli adulti, quota in aumento sia rispetto al 2000 (erano il 9,5%), che al 2005 (10%). Nel 2013 solo il 20,6% della popolazione di 5 anni e più pratica un’attività fisica ritenuta protettiva per la salute secondo la definizione dell’Oms: il 25,9% tra gli uomini ed il 15,6% tra le donne.

The prevention of female cancers has increased compared to 2005, thanks to the diffusion of public screening programmes. The percentage of women aged 25 and over who underwent mammography rose from 43.7% to 54.5% while 73.6% underwent a pap test, with a clear increase compared to 2005 (+9 percentage points). The greatest increases are recorded among women over the age of 65 and also concern the less educated segments of the population and those residing in the South. Female prevention also increases among foreign women, who however do not close the gap compared to Italian women.

The number of people who resort to specialist medical visits, excluding dental ones, increase (11.9% in 2005 and 14.8% in 2013) and visits to the dentist decrease by 30%.

Si dimezza il ricorso alle terapie non convenzionali rispetto al 2000, da 15,8% a 8,2%. L’uso di rimedi omeopatici scende dal 7% al 4,1% tra il 2005 e il 2013.

The level of satisfaction with public health services is high among those who have used them (about 8 on a scale from 1 to 10).

The social inequalities in health, in unhealthy behaviors, in the limitations of access to health services remain unchanged. The disadvantage remains in the South with respect to all the dimensions considered.

I risultati dell’Indagine “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari”, condotta tra il 2012 e il 2013, offrono un contributo importante per comprendere se, a distanza di oltre sette anni dalla precedente edizione e in un periodo di congiuntura economica sfavorevole, siano peggiorate o migliorate le condizioni di salute, si siano modificate le modalità di accesso ai servizi sanitari, i comportamenti di tutela della salute e in che misura persistano i differenziali regionali o socio-economici già registrati in passato. L’indagine è stata realizzata con il sostegno del Ministero della Salute e delle Regioni, di cui la Regione Piemonte è capofila, per produrre stime a livello regionale e sub-regionale.

For information
Central Directorate of socio-demographic and environmental statistics
Lydia Gargiulo
phone: 06 46737251
gargiulo@istat.it

 

 

TO

Exit mobile version