DESIGNER DRUGS, VERY CLEAR CONFERENCE

Designer drugs Very clear conference
Eco di Bergamo del 24/11/2007   p. 20  

¦ Egregio direttore, «L’Eco» sta ospitando opinioni riguardanti il convegno indetto dall’Asl per sollecitare l’uso dei farmaci equivalenti. Il titolo dell’evento era: Chi ha paura del farmaco generico? Le lettere pubblicate dimostrano che i veri preoccupati dell’introduzione degli equivalenti sono i medici di famiglia. E la cosa, visto come s’è svolto il convegno, non ha senso. Il rappresentante dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha sostenuto senza titubanze: la «bontà» dell’equivalente; ha garantito che i controlli di qualità degli equivalenti e le quantità di principio attivo che l’organismo assume, se curato con l’uno o con l’altro farmaco, sono gli stessi e sono verificati a livello europeo; i risparmi ottenuti e ottenibili saranno reinvestiti a favore degli assistiti dal sistema sanitario nazionale; in alcuni Paesi europei il generico rappresenta il 60-70% del consumo di farmaci contro l’attuale 13-14% dell’Italia. Non ha dimenticato, il rappresentante dell’Aifa, di segnalare ai presenti il progressivo spostamento di prescrizioni da farmaci in scadenza di brevetto a farmaci di nuova generazione, eludendo così l’effetto positivo del calo dei costi. È stato trasmesso un video del prof. Garattini che, per l’ennesima volta, ha spiegato come non vi siano differenze sostanziali tra medicinali «griffati» e «equivalenti», a parte il prezzo. Le domande si sono moltiplicate. Remore emergono in ordine alla continuità della cura: molte volte gli equivalenti in uso non sono reperibili e occorre sostituirli con altri simili. Questo genera preoccupazione e sconcerto nei pazienti. Altre volte in farmacia si trova soltanto il griffato ed allora, viene chiesto se in tali casi il paziente ha diritto ad avere il medicinale senza pagare supplementi. Vengono poste domande tecniche sull’effettivo valore del medicinale e dei limiti costituiti dalle diverse confezioni. Dai medici sorge anche la richiesta di «controinformazione», per potere valutare le proposte che arrivano dall’industria farmaceutica. Il relatore ha risposto a tutti esaurientemente senza suscitare contestazioni. In sintesi: è stata una giornata interessante alla ricerca di «chi ha paura del farmaco equivalente». Contrariamente a quanto scritto a «L’Eco» dal dott. Angelo Gambarelli, ritengo sia stata un’iniziativa positiva, meritevole di ulteriori approfondimenti. U  – Da Eco di Bergamo del 24/11/2007   p. 20  

Exit mobile version