I probiotici, oggi di moda e spesso prescritti ai bambini assieme all’antibiotico per evitare la diarrea, sono nella maggior parte dei casi «un’operazione commerciale dagli scarsi benefici». Secondo le evidenze scientifiche, infatti, questi prodotti si rivelano efficaci soltanto in un caso su 13. E’ quanto rivela una revisione pubblicata sull’ultimo numero dei QuaderniAcp, la rivista dell’Associazione culturale pediatri. La continua promozione «di nuove formulazioni così come l’informazione ai medici e alla popolazione» è la tesi «fanno dei probiotici una delle categorie più v
Nonostante si trovino in commercio centinaia di prodotti, tuttavia, quelli per cui è stato dimostrato un effettivo beneficio «sono solo tre». Anche perché, continua la revisione, i probiotici sono efficaci soltanto se somministrati in grandi quantità, dai 5 fino ai 40 miliardi di Cfu (unità formanti colonie) al giorno di Lactobacillus rhamnosus o Saccharomyces boulardii. Nei prodotti in circolazione, invece, «di solito l’indicazione è di 1-3 miliardi. E’ scorretto, dunque, pensare che siano un farmaco importante. Si fanno spendere soldi inutilmente». Nei bambini affetti da gastroenterite, è invece l’indicazione che arriva dai pediatri dell’Acp, quello che conta è la reidratazione. «La cosa più importante» quindi «è prescrivere l’antibiotico in modo motivato, cosa che in Italia spesso non si fa. E poi assicurare al bambino una dieta ricca di fibre, frutta, verdura e vitamina B, già dopo le prime 6 ore dall’inizio della diarrea».
(AS – Federfarma – 07/09/2017)
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