«In Grecia» si spiega nell’articolo «le farmacie forniscono medicinali su prescrizione gratis o scontati al 90% a tutti i clienti in pari con l’assicurazione sanitaria (quindi spesso non ai disoccupati), poi lo Stato indennizza il farmacista a prezzo pieno. Però il Governo ha pagato la farmacia solo per un mese e mezzo da quando si è insediato, poi ha iniziato ad accumulare arretrati».
Ma la farmacista – la cui farmacia di 40 metri quadri si trova nel centro – «ha dovuto anticipare soldi ai distributori all’ingrosso, titolari di licenze di importazione. E tra sei mesi sa già che non ce la farà più». Avrebbe potuto chiudere il conto e «mettere in casa i risparmi», è il racconto, ma così non avrebbe avuto modo di pagare i fornitori per i medicinali dei pazienti.
Per resistere, la via è «ridurre all’osso qualunque spesa. Non ha più dipendenti e ha rinegoziato il contratto di affitto», pagando la metà di prima, 1.100 euro al mese. Ma il piano presentato ai governi dell’area euro e al Fondo monetario internazionale, se non sarà modificato, potrebbe portare a circa «due punti e mezzo di recessione supplementare».
Francesca Giani – Venerdì, 26 Giugno 2015 – Farmacista33
Related news: Grecia, cosa accade se il governo martedì dichiara default. Il governo greco nel 2010 ad esempio ha tagliato il prezzo che avrebbe pagato ai fornitori di farmaci e poi li ha pagati con delle obbligazioni.