Così Big Pharma finanzia le associazioni dei malati
Fedaisf editorial staff
Solo nel 2016 milioni di euro dalle aziende verso le organizzazioni dei pazienti. E uno studio Usa denuncia: troppi conflitti d’interesse. L’obiettivo dell’industria: “Conseguire decisioni politico-sanitarie a tutela di chi non sta bene” La difesa: “Con i soli soldi pubblici chiuderemmo. E quelli privati decidiamo noi come usarli”
FIRENZE. Un contributo secco da 210mila euro da una sola industria a una associazione che sostiene di tutelare gli interessi delle persone in là con gli anni, Federanziani. Tanti soldi, 215mila e 95mila euro, alle due associazioni di pazienti con epatite C, Epac e Nadir, da chi sta per lanciare in Italia un nuovo farmaco contro quella malattia. Poi 315mila euro a Cittadinanzattiva, oppure 50mila consegnati a Federasma dall’azienda che fa prodotti contro le allergie. E gli esempi potrebbero andare avanti all’infinito, grazie ai dati 2016 da poco pubblicati sui siti di molte industrie. Dalle compagnie del farmaco ogni anno arriva una pioggia di soldi alle associazioni che rappresentano i malati, facendo temere che alcune battaglie di queste ultime siano eterodirette.
Di queste relazioni pericolose ha parlato un recente studio del New England journal of medicine.