Secondo l’Ordinanza “l’obbligo di compilazione di una relazione da un lato non può considerarsi, di per sé, limitativo della libertà prescrittiva del medico, che attraverso questa specifica procedura potrà comunque ottenere l’utilizzazione del farmaco da lui ritenuto maggiormente appropriato al caso di specie, dall’altro non può considerarsi adempimento privo di utilità anche quando la prescrizione si riferisca a paziente “not naïve”, taking into account that even for patients of this type, according to the position paper of Aifa and the further scientific literature referred to in the appeal, there are cases in which the drug already used can or even must be replaced with another biosimilar (when the previous exposure to the drug is sufficiently distant in time and when from the use of the specific drug, inconveniences for the patient have emerged).
L’Ordinanza nasce dall’impugnazione, da parte di un’azienda farmaceutica, di una Delibera della Regione Toscana sulla prescrizione di farmaci biologici.
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