“Sappiamo d’essere nel giusto. Non abbiamo bisogno d’offendere nessuno”. E’ quanto scrivevamo due settimane fa per rispondere a lettere di “dirigenti” Federisf che, attraverso un’esposizione surrettizia dei fatti, cercavano di sviare l’attenzione dei Colleghi dalla possibile riunificazione delle Associazioni alla schermaglia dialettica fine a se stessa.
Nel summenzionato comunicato scrivevamo che “we feared” la reazione di “former colleagues” che, non avendo altro da fare, dedicavano il loro tempo, e quello dei figli, magari avvocati, ad aggredire ISF che consideravano loro nemici.
Temevamo l’azione di questi “former”, abbagliati solo dalla gestione a dir poco disinvolta della loro realtà quotidiana che li porta spesso a millantare meriti inesistenti. Indicativo l’allontanamento coatto, di questi “ex” dall’organizzazione nazionale sindacale. L’accaduto è presentato dall’"ex" a Colleghi ignari, non già come fatto subito ma come “dimissioni presentate” per “amore degli ISF”.
Abbiamo cercato di evitare ogni schermaglia dialettica con gente che parla tanto per parlare e auspicavamo di impegnarci in discussioni serie e, perché no, dispute con interlocutori avveduti e consapevoli. Volevamo evitare queste schermaglie solo perché eravamo certi che ciò avrebbe distolto l’attenzione dall’obiettivo vero: la riunificazione delle Associazioni. Per questo decidemmo di non rispondere anche alle offese e insulti più irritanti.
Confidavamo nel buon senso dei Colleghi in attività.
Purtroppo queste due ultime settimane, intense per l’AIISF, impegnata a fare gli interessi della categoria che rappresenta, sono state scandite da lettere infamanti mistificate come opera di ISF in attività. Ovviamente, tali lettere erano anonime, ma nemmeno tanto anonime, perché la diffamazione, non disgiunta dall’autocelebrazione, è l’altra caratteristica che ha sempre contraddistinto gli “ex” di cui sopra. Si sa, l’anonimato permette di dire quello che si vuole senza dover risponderne a nessuno; Permette di passare dall’oggetto della discussione alla persona del discutente; Permette di dare ragione a se stessi e di farlo tutte le volte che si vuole, un po’ come i sondaggi fraudolenti ove ognuno può rispondere un’infinità di volte, basta trovare di volta in volta uno pseudonimo nuovo. Ed è inutile dire che chi legittima l’anonimo con motivazioni varie e