Continua il dibattito sul problema della carenza di alcuni medicinali nelle farmacie. A dire la sua, questa volta, è il presidente di Federfarma, Marco Cossolo, che in una lettera al direttore dell’Ufficio qualità dei prodotti di Aifa e coordinatore del Tavolo Tecnico sulle Indisponibilità, Dominic Di Giorgio, precisa che “a seguito di alcune dichiarazioni, di rappresentanti territoriali di Federfarma, riportate dalla stampa sul tema della reperibilità di alcuni medicinali e degli esiti della riunione del Tavolo Tecnico sulle Indisponibilità del 21 febbraio u.s., ritengo necessario dar seguito alla sua richiesta volta a comprendere la posizione ufficiale di Federfarma sul ruolo e sul valore da attribuire a tale strumento, peraltro già sostanzialmente riscontrata dal nostro rappresentante alla riunione.
Confermo che Federfarma ha visto nell’istituzione del TTI – si legge – una fondamentale risposta istituzionale ad un problema che la Federazione segnalava da tempo nelle varie sedi, ossia quello della difficile reperibilità di alcuni medicinali. I lavori e le risposte che il Tavolo dalla sua istituzione e nella sua organicità ha fornito a tutta la filiera e indirettamente ai cittadini, rappresentano degli importanti risultati verso la soluzione di un problema particolarmente complesso che deve tener conto anche di una serie di vincoli normativi, ben noti a tutti, che oggettivamente non consentono soluzioni immediate”.
Tali giudizi sull’importanza che Federfarma attribuisce al Tavolo – si legge ancora nella lettera – trovano poi pieno riscontro in tutte quelle iniziative concrete che Federfarma ha attuato in coerenza con le decisioni assunte in tale sede che riguardano la presentazione di ricorsi e di altri atti e dichiarazioni a sostegno dell’Aifa e del Ministero della Salute coinvolti in contenziosi su tale materia, oltre a tutta l’attività politica e sindacale che Federfarma ha dispiegato volta a ostacolare, nei limiti legalmente possibili, l’attività dei farmacisti-grossisti, ponendosi anche in contrasto con parte dei suoi associati”.
“In tale contesto – si spiega in chiusura della lettera – alcune comprensibili dichiarazioni provenienti da nostri esponenti sul territorio, preoccupati per i complicati rapporti che si generano tra farmacisti e cittadini, non solo non modificano minimamente il giudizio sulla validità del Tavolo, ma dovrebbero essere colte da ognuno di noi come uno stimolo a non appagarci degli importanti risultati ottenuti, ma a continuare il nostro impegno”.
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