Bologna Italia. La tattica di penetrazione della catena farmaceutica tedesca nel bel Paese è sempre stata la gestione dei servizi perché la legge italiana vieta che un proprietario possa avere più di 3 farmacie. Da pochi giorni però nella sede bolognese della Doc Morris hanno fatto irruzione i carabinieri con l’ispettorato del lavoro perché hanno trovato un altro problema: una cooperativa esterna lavora nel turno notturno del magazzino di distribuzione dei farmaci violando la legge. E a sorpresa nei mesi precedenti è iniziata a scomparire l’insegna di proprietà del Comune di Bologna che ha un notevole valore economico, sostituita dal nuovo marchio, Doc Morris, di proprietà tedesca. Il numero uno della Spa tedesca Gehe, proprietaria della gestione si è precipitato in città.
Favorire l’entrata di una catena imprenditoriale nel settore delle farmacie potrebbe portare in Italia altre “catene” e cambiare la natura degli interventi sulla salute. Un’intervista video shock di Affaritaliani Emilia Romagna all’ex presidente delle Farmacie di Bologna, Virginio Biagini, rileva tutti i lati oscuri del caso bolognese che fa da apripista all’avanzata dei tedeschi in Italia
Giovedì, 7 giugno 2012 – 14:29:00
di Antonio Amorosi