La politica farmaceutica europea riparte dallo “tsunami” Covid
«L’Europa ha scelto di ripartire dallo “tsunami” Covid per affrontare alla radice il tema della accessibilità, sostenibilità e approvvigionamento di medicinali per tutti i pazienti europei: un problema che passa inevitabilmente per il rafforzamento dell’industria farmaceutica e il mantenimento del suo ruolo come innovatore e leader mondiale del comparto».
«Si tratta del primo passo – per quanto riguarda il comparto farmaceutico – nel solco tracciato dalla Commissione Ue con la pubblicazione, a inizio marzo, del documento sulla Nuova strategia industriale europea – spiega Häusermann. – Un documento importante in cui – facendo esplicito riferimento all’emergenza Covid-19 – si sottolinea che l’accesso ai prodotti medici e farmaceutici è cruciale per la sicurezza e l’autonomia dell’Europa nel mondo di oggi e si promette una nuova strategia farmaceutica dell’Ue centrata su disponibilità, convenienza, sostenibilità e sicurezza dell’approvvigionamento di prodotti farmaceutici».
«Proprio con l’emergenza della pandemia – prosegue il presidente Assogenerici – l’Europa si è scoperta ancora troppo dipendente, soprattutto nei momenti critici, da paesi extra-europei, che per vari motivi hanno creato ostacoli non indifferenti all’approvvigionamento delle sostanze per produrre i farmaci necessari per la sua gestione. L’obiettivo individuato dall’Ue è dunque quello di garantire alle industrie dell’Unione la possibilità di disporre di intermedi e principi attivi in modo continuativo»
«Questo significa però incoraggiare gli investimenti nella capacità produttiva del mercato interno, garantendo la sostenibilità dei farmaci di più vecchia registrazione, relegati negli ultimi anni nella politica del massimo possibile risparmio – conclude Häusermann. – Serve un piano industriale pluriennale sollecitato da tempo dalle aziende del settore, che vede tra gli ingredienti essenziali per la fattibilità la rimozione degli ostacoli burocratici, lo sviluppo di politiche di mercato competitive e sostenibili e la tutela degli investimenti europei. Ma soprattutto dei paletti fermi alle politiche farmaceutiche insostenibili portate avanti in alcuni Paesi. Speriamo che anche il nostro Paese sappia raccogliere e partecipare da protagonista alla sfida cui sono chiamati tutti i Paesi europei».
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