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Researchers have called for the withdrawal of a commonly used painkiller worldwide due to an elevated risk of heart attack and other cardiovascular problems.

Diclofenac è il farmaco più comunemente prescritto come anti-infiammatore non steroideo (FANS) ed in Italia è disponibile anche senza prescrizione medica.

 Nel 2010 quasi 17 milioni di prescrizioni sono state compilate per fans, che sono usati per alleviare il dolore per i loro effetti anti-infiammatori in condizioni di artrite, mal di schiena, gotta, mal di testa e dolori e febbre associata con l’influenza.

 Secondo i ricercatori i "fans” forniscono sollievo dal dolore per milioni di pazienti con malattie infiammatorie croniche. Il rischio cardiovascolare è ben descritto, ma spesso trascurato.

Per esempio, diclofenac, il fans più comunemente prescritto in Italia nel 2010 con il nome di Diclofenac, Dealgic, Diclofan, Declamat, Fenadol e Voltaren, è associato con un aumento nel rischio cardiovascolare del 40% (rispetto al mancato uso). A dosi elevate, l’aumento del rischio è quasi raddoppiato. Un’alternativa è il naproxene prescritto solo per la metà come spesso accade, non è stato associato ad un rischio maggiore a qualsiasi dose. Per la prima volta i ricercatori hanno dati sufficienti per fare confronti diretti tra fans per determinare quali sono più rischiosi e quali sono relativamente sicuri.

 Ad esempio, un paziente con precedenti problemi di cuore, ipertensione e diabete ha una probabilità di subire un attacco di cuore oltre il 5%, mentre nel caso di uso di diclofenac questo rischio aumenterà del 40%. In altre parole, uno di questi 50 pazienti potrebbe subire un attacco di cuore che invece si può prevenire.

According to the scientists, however, diclofenac, which is sold under many brand names, including Pennsaid and Voltaren, carries a risk of significant cardiovascular side effects nearly identical to that of Vioxx.

Questo farmaco è stato ritirato dal mercato dal suo produttore, Merck, dopo uno studio clinico che ha dimostrato che è stato collegato a un aumento del 40% in più di rischio di attacchi cardiaci e ictus al cervello.

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