Ricette informatiche a singhiozzo, è allarme dai medici di famiglia: “Studi pieni, si rischia il collasso assistenziale”. Silvestro Scotti (OdM): “Chi ha il compito di governare il sistema lo faccia, i medici non possono diventare capri espiatori”
“Con gli studi pieni a causa del picco influenzale ci stiamo ritrovando a combattere con i sistemi informatici per le ricette elettroniche che funzionano a singhiozzo. Una situazione insostenibile, che rischia di degenerare in un vero e proprio collasso assistenziale”.
Dalla FIMMG Napoli, per voce dei vertici provinciali
“Un incubo per i medici di famiglia – proseguono dalla FIMMG Napoli – perché proprio questo è uno dei periodi caldi, a causa dell’influenza di stagione e di tutte le complicanze che ad essa si associano. Con decine e decine di visite al giorno, ci troviamo spesso a perdere un tempo infinito su un interfaccia che funziona a singhiozzo”. Tutt’altro che intenzionati ad “abbandonare” gli assistiti, rimandandoli ad un secondo momento, i medici di famiglia stanno ovviando al problema compilando le cosiddette “ricette rosse”.
Cosa che garantisce la continuità assistenziale e la copertura delle prestazioni nelle strutture pubbliche e
Da più parti si sentono dire che la ricetta rossa non va bene, ma questo non è vero. E’ solo che andrebbe trascritta a mano ed evidentemente questo ad alcuni “sportellisti” non è gradito. Tuttavia, negare ai cittadini ciò che spetta loro di diritto non è accettabile”.
Che la situazione vada presto ripresa ne è convinto anche il presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli Silvestro Scotti: “Quello che sta accadendo – dice – va oltre ogni possibile immaginazione. Ben oltre i limiti
Non è tollerabile che ancora una volta il medico sia utilizzato come capro espiatorio del sistema, non lo è anche alla luce del clima di grande diffidenza e di violenza che ormai è sotto gli occhi di tutti”.
Comunicato Fimmg – 10 gennaio 2019
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