I dati del 13° Rapporto annuale sull’attività ospedaliera in Italia “Ospedali&Salute” promosso dall’Associazione Italiana Ospedalità Privata e realizzato dalla società Ermeneia: pazienti “scoraggiati” in fuga dal Ssn.
L’analisi sul necessario sforzo di efficientamento della “macchina” ospedaliera pubblica e sulla (altrettanto necessaria) trasparenza dei relativi bilanci si basa sulla valutazione di tre ambiti, a partire dalle voci di Conto Economico 2014 di tutte le Aziende Ospedaliere pubbliche italiane: quello dei “sovracosti” teorici rispetto ai costi medi, in cui possono celarsi aree di inefficienza, riferiti a 11 tipologie diverse di spesa (farmaci, altri beni sanitari, servizi di mensa, servizi di lavanderia, utenze ecc.); quello dei costi espliciti ed impliciti di ammortamento che presentano aree di non sufficiente trasparenza e che possono, a loro volta, nascondere ripianamenti impliciti di bilancio; quello dei costi aggiuntivi di personale sia di tipo esplicito che di tipo implicito, che pongono problemi di non sufficiente trasparenza e configurano altre possibili aree di inefficienza, derivanti da eventuali duplicazioni di personale impiegato. L’obiettivo è quello di distinguere tra spending review “buona” e spending review “cattiva”, quella cioè che tratta tutte le strutture ospedaliere nello stesso modo, efficienti e non, col risultato di punire le prime e premiare le seconde.
Contraltare del logoramento dei rapporti tra cittadini ed Ssn – segnala il Rapporto – è la familiarità crescente dei cittadini con gli ospedali fuori Regione, con le strutture di altri Paesi europei e soprattutto con gli ospedali privati accreditati: nel 2015 il 58,1% degli utilizzatori dei servizi ospedalieri ha preso in considerazione le varie opzioni finendo con lo scegliere la struttura privata accreditata; erano stati solo il 38,5% nel 2014.