Reazione alla apertura della procedura di mobilità relativa a 27 lavoratori tra dirigenti, quadri ed impiegati, appartenenti agli Pharmaceutical Representatives, facenti capo alla sede di Campoverde di Aprilia e considerati come esubero strutturale.
E’ quanto deciso da lavoratori e sindacati al termine dell’assemblea che si è tenuta a Milano contro l’apertura della procedura di mobilità per 27 lavoratori tra dirigenti, quadri ed impiegati, appartenenti agli Informatori Scientifici del Farmaco.
“L’Abbvie srl, nata dalla scissione con Abbott srl nel 2012, è un’azienda Biofarmaceutica impegnata in settori importanti che spaziano dall’immunologia alla virologia, dalla nefrologia all’anestesia con una forte presenza nel campo dell’epatite C – spigano dalla Femca Cisl -. Attualmente i lavoratori occupati su tutto il territorio nazionale sono oltre 1300, con attività svolte nelle sede di Campoverde e Rovereto.
Questa riduzione di personale è un passo inevitabile, secondo quanto dichiarato dall’azienda, dovuto ad una serie concomitante di fattori legati sia alla scadenza dei brevetti di alcuni medicinali che ha determinato pesanti riduzioni dei profitti, che ai radicali interventi di razionalizzazione e tagli nel Servizio Sanitario Nazionale che ha portato, specie nella spesa farmaceutica ospedaliera a forti perdite economiche per le società farmaceutiche.
“Questo è l’ennesimo attacco portato agli Informatori Scientifici del Farmaco, una categoria che, negli ultimi anni, è stata devastata dalle politiche di riduzione del personale da parte delle aziende che, sempre meno, intendono avvalersi di professionalità di questo tipo – commenta Roberto Cecere Segretario Generale della Femca Cisl di Latina -. Il primo confronto con la Direzione Aziendale non promette nulla di buono, in quanto la società ha dichiarato che ogni accordo ha vita e storia propri, ma è impensabile che possa passare questo tipo di concetto.
Non è possibile ignorare il gravissimo momento di crisi economica che attraversa il Paese ed attanaglia le famiglie e quindi pensare di chiudere un accordo di questo tipo, elargendo quattro spicci a persone che si vuole licenziare. Noi andremo avanti consapevoli che per chiudere l’intesa occorreranno risorse economiche importanti che l’azienda dovrà mettere sul piatto della trattativa. E’ indispensabile che AbbVie assuma le proprie responsabilità. Siamo convinti che la leva delle 16 ore di sciopero sarà utile per il sostegno alla trattativa”.
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