Può un sito web aiutare a migliorare l’alfabetizzazione sanitaria, la capacità, cioè, di scegliere le fonti, trovare, comprendere e utilizzare in maniera critica informazioni sulla salute? Se il sito è Dottore ma è vero che?,
A misurare gli effetti della somministrazione regolare di “pillole” del sito e, in particolare, della frequentazione della sezione “navigazione consapevole”, pensata proprio come bussola per orientarsi tra le fonti reperibili sul web, è stato, a quasi cinque anni dalla messa on line nel febbraio 2018, uno studio frutto della collaborazione tra l’Università di Firenze e quella di Udine.
Il lavoro – che vede come primo firmatario Alessandro Conte, medico di Udine e coordinatore del progetto, insieme al presidente della FNOMCeO Filippo Anelli e a ricercatori delle due università – è stato appena pubblicato sulla rivista “Annali di Igiene: Medicina Preventiva e di Comunità”.
362 studenti universitari – 329 della facoltà di Medicina e 33 di Scienze della Comunicazione – sono stati esposti all’uso del sito web Dottore ma è vero che?. Prima e dopo l’utilizzo, hanno compilato un questionario per esaminare il grado di alfabetizzazione sanitaria e la abilità nel valutare la qualità delle fonti. Tutti i punteggi – capacità di reperire fonti utili, valutazione della qualità delle fonti stesse, e, soprattutto, fiducia nell’uso delle informazioni reperite sul web per prendere decisioni sulla salute – sono migliorati in maniera significativa dopo l’utilizzo del sito.
“Bassi livelli di alfabetizzazione sanitaria elettronica – conclude Conte – possono influire sugli sforzi di salute pubblica, come si è visto durante la pandemia di COVID-19. L’efficacia del sito Dottore ma è vero che? tra gli studenti ha dimostrato l’utilità degli interventi educativi online che, se ulteriormente implementati, potrebbero aiutare a combattere la diffusione dell’infodemia”.
Leggi il lavoro a questo link.