Decreto Legge. Arresto in “flagranza differita” per chi aggredisce gli operatori sanitari

“Il decreto è stato proposto dai ministri Schillaci e Nordio, che ringrazio – spiega Anelli – e adotta finalmente l’estensione dell’arresto in flagranza differita anche alle violenze operate nei confronti dei professionisti sanitari o comunque nelle strutture sanitarie, attraverso un filmato, una videoregistrazione o qualsiasi altro strumento che consenta di poter individuare l’aggressore. Come noto, l’arresto in fragranza differita dà la possibilità al personale di pubblica sicurezza di poter arrestare entro le 48 ore il soggetto che ha procurato violenza e quindi di assicurarlo alla giustizia”.

L’istituto dell’arresto in flagranza differita, già adottato in contesti quali le manifestazioni sportive o i reati inerenti alla violenza domestica, permette infatti di estendere la flagranza sino alle 48 ore dopo il fatto, ove sia disponibile adeguata documentazione derivante, ad esempio, da dispositivi di videosorveglianza. Una misura, questa, suggerita da FNOMCeO e subito fatta propria dal Ministro Orazio Schillaci, insieme al Ministro Carlo Nordio, in quanto consente di effettuare comunque l’arresto anche quando, per il contesto come può essere quello di un pronto soccorso affollato, non sia possibile farlo contestualmente all’aggressione.

“Il decreto introduce anche – aggiunge Anelli – multe pecuniarie fino a 10.000 euro per chi produce qualsiasi tipo di violenza e di distruzione di suppellettili di ambienti nelle strutture sanitarie. Rappresenta quindi oggi un primo passo importante”.

“Crediamo che il Governo ora – conclude – debba dare delle precise indicazioni alle Aziende Sanitarie e alle Regioni perché adottino sistemi di videosorveglianza, utilizzando eventualmente anche i fondi del PNRR, per poter consentire a questa norma di diventare realmente efficace”.

Dal comunicato FNOMCeO del 27 settembre 2024

Notizie correlate. Comunicato. Fimmg esprime soddisfazione per l’approvazione del Decreto-legge.


Ministero della Salute – 27 settembre 2024

Aggressioni al personale sanitario, Schillaci: “Arresto in flagranza differita è legge”

“Oggi abbiamo dato un’altra risposta concreta a tutela di medici, infermieri e di tutti gli operatori sanitari e sociosanitari. Con l’approvazione del decreto legge sulle aggressioni, è immediatamente applicabile l’arresto in flagranza di reato anche differita per chi aggredisce un operatore sanitario. Abbiamo mantenuto un impegno preso con chi ogni giorno si dedica con competenza e dedizione alla cura dei cittadini e non merita di essere oggetto di violenza”. È quanto dichiara il Ministro della Salute, Orazio Schillaci.

“Il decreto inoltre – aggiunge – inasprisce la pena per chi danneggia beni all’interno o all’esterno di una struttura sanitaria. Non vogliamo più assistere a violenze nei confronti di donne e uomini del servizio sanitario ma neanche alla distruzione di pronto soccorso o reparti. Queste misure si aggiungono alle altre già approvate lo scorso anno, a scopo preventivo e di deterrenza: sono aumentate le pene per gli aggressori, è già prevista la procedibilità d’ufficio, indipendentemente dalla denuncia di chi viene aggredito, e sono stati potenziati i presidi di polizia negli ospedali. Vogliamo che nelle strutture sanitarie e sociosanitarie si lavori in sicurezza – conclude il Ministro – ma sappiamo che accanto a questi doverosi e necessari interventi occorre uno sforzo ancora maggiore sul piano culturale. Per questo continueremo a promuovere, insieme alle categorie, campagne per sensibilizzare i cittadini e rinsaldare il rapporto di fiducia tra paziente e medico”.

Il decreto legge modifica gli articoli del codice di procedura penale 380 (arresto obbligatorio in flagranza) e 382 bis (arresto in flagranza differita): si estende l’arresto obbligatorio in flagranza anche agli atti di violenza che causano lesioni personali ai professionisti sanitari o che producono danni ai beni mobili e immobili destinati all’assistenza sanitaria, con la conseguente compromissione del servizio pubblico erogato dalle strutture. Inoltre si applica l’arresto obbligatorio in flagranza, anche “differito”, ossia nelle quarantotto ore successive alla condotta delittuosa inequivocabilmente provata da documentazione videofotografica.

La norma modifica anche l’articolo 365 del codice penale prevedendo una pena aggravata per chi danneggia beni mobili o immobili all’interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private, compresi beni di medici e personale sanitario: reclusione da uno a cinque anni e multa fino a 10.000 euro e la pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite.

Il Decreto

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