Presentata la relazione al Parlamento da Francesco Merloni: “Settori più a rischio gli appalti pubblici, i rifiuti e la Sanità”. In Sicilia nel triennio 2016-19 registrati ventotto casi, quasi quanti quelli del Nord, dove però il giro d’affari è ben più cospicuo. Whistleblowing, nel 2019 il 47% delle segnalazioni è arrivato dal Meridione
Nel triennio 2016-19 sono stati registrati 28 episodi di corruzione (18,4% del totale) quasi quanti se ne sono verificati in tutte le regioni del Nord (29 nel loro insieme). Certo, sappiamo tutti bene che lo stato di salute dell’economia al Nord ci permette di dedurre che certamente il “giro d’affari” lì è più cospicuo ma il dato numerico siciliano non passa inosservato.
Nella classifica nazionale, dicevamo, spicca la Sicilia con il maggior numero di casi. A seguire, il Lazio (con 22 casi), la Campania (20), la Puglia (16) e la Calabria (14).
Il settore più a rischio si conferma quello legato ai lavori pubblici, in una accezione ampia che comprende anche interventi di riqualificazione e manutenzione (edifici, strade, messa in sicurezza del territorio): 61 gli episodi di corruzione censiti nel triennio, pari al 40% del totale. A seguire, il comparto legato al ciclo dei rifiuti (raccolta, trasporto, gestione, conferimento in discarica) con 33 casi (22%) e quello sanitario con 19 casi (forniture di farmaci, di apparecchiature mediche e strumenti medicali, servizi di lavanolo e pulizia), equivalente al 13%.
Presentazione del Presidente f.f. Francesco Merloni – pdf
Relazione – pdf
L’Autorità e l’emergenza Covid – pdf