La relazione, piano straordinario per l’edilizia e più attenzione a lotta corruzione
La Commissione negli ultimi due anni ha ascoltato i principali attori della sanità italiana: dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ai vertici dell’Aifa, di Farmindustria, di Federfarma, di Assobiomedica, della Fiaso, dell’Agenas, dell’Iss e le associazioni di categoria dei medici, degli operatori sanitari e le Regioni. Tra i suggerimenti evidenziati dalla Commissione: “Un piano straordinario di investimenti in edilizia e tecnologie sanitarie – sottolinea la relazione – accuratamente disegnato per costruire un volano per l’occupazione e la crescita, oltre un’occasione per ammodernare il patrimonio del Ssn”. Inoltre l’Italia “non ha ancora dedicato adeguata attenzione alla corruzione nel settore sanitario – osserva il documento – tra le aree più a rischio: la selezione del personale, la gestione degli accreditamenti e la fornitura di prestazioni, l’acquisto di beni”.
‘Rivitalizzare’ il sistema, e’ la parola d’ordine della senatrice Dirindin nel suo intervento: “La grande difficoltà del Ssn rischia di far perdere l’energia e la fiducia ad un sistema che invece e’ molto virtuoso ed equo rispetto ad altri Paesi. Dobbiamo – avverte – fare interventi soprattutto per garantire una migliore appropriatezza ed accesso alle cure. Abbiamo un dovere di riconoscenza nei confronti dei lavoratori della sanità che hanno fatto grandi sacrifici. Ora – chiosa la senatrice – occorre dare loro delle risposte”.
La Commissione Sanità nei dieci punti finali della sintesi della relazione ha preso in esame anche la sostenibilità della spesa privata: “Particolare attenzione deve essere riservata alla spesa per le varie forme di protezione integrativa, analizzandone i costi e i benefici”. Altri due temi scandagliati dal lavoro della Commissione sono stati la formazione e la regolamentazione della responsabilità del medico con la riduzione della medicina difensiva. Per la prima i senatori sottolineano: “La necessità di aprire una fase di verifica e revisione dei percorsi formativi, per l’accesso alle diverse professioni e per l’aggiornamento degli operatori della sanità guardano – avvertono – ai contenuti, ai soggetti e ai luoghi della formazione, con l’obiettivo di utilizzare al meglio le risorse disponibili”.
Mentre per la regolamentazione della responsabilità sanitaria del medico, “E’ indispensabile – emerge dal rapporto – rivederla per tutelare da un lato il medico nella realizzazione dell’atto clinico (di per sé rischioso) e dall’altro il paziente nel diritto ad una informazione completa e chiara e al risarcimento del danno in tempi brevi”. Infine l’informatizzazione e la digitalizzazione del Ssn: “Soluzioni tecnologiche nell’ambito dell’eprescription, e-booking, mobilità, fascicolo sanitario elettronico (Fse) e ‘cloud’ possono consentire – rimarca il documento – una maggiore accessibilità e un migliore monitoraggio dei pazienti nonché una maggiore integrazione tra gli operatori che possono valutare con maggiore appropriatezza gli interventi di cura lungo tutto il percorso di cura del paziente”.
Francesco Maggi – 8 luglio 2015 – PharmaKronos
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