Avellino. Proposta di un consigliere comunale. Farmacia sociale con i campioni distribuiti dagli ISF

Il Consigliere Comunale del gruppo “Laboratorio Avellino”, Carmine Montanile, rivolge all’Amministrazione comunale l’invito accorato di liberare quelle risorse economiche necessarie a sostenere le persone non solo in questo momento di disagio ma anche nella fase post emergenza.

Fra le ipotesi formulate c’è anche quella di istituire una farmacia sociale. Non si tratta di una Farmacia in senso stretto ma di una struttura erogatrice di prestazioni che supera i tre modelli tipici di una farmacia e cioè quello tradizionale, il commerciale e quello dei servizi. Si tratta di un nuovo progetto organizzativo che in un certo senso oltrepassa quelli classici, sintetizzandoli e non prevaricandoli. La farmacia sociale ha in definitiva come unico obiettivo la comprensione e la soddisfazione della complessità dei bisogni dei cittadini, amplificati dall’emergenza epidemiologica

RACCOLTA E DISTRIBUZIONE DEI FARMACI

Consiste semplicemente di un servizio di raccolta e distribuzione gratuita dei farmaci e/o dei cosiddetti campioni dei farmaci. Cioè di quelle formulazioni di medicinali che vengono gratuitamente lasciati ai medici dagli Informatori Scientifici del Farmaco.  

Si può pensare di organizzare un sistema di raccolta periodica presso gli Ambulatori dei Medici, con tempi e modi concordati, con il coinvolgimento dell’Ordine professionale. Con decreto del Ministero della Salute del 13 febbraio 2018, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, serie generale n. 80 del 6/4/2018, sono state individuate le modalità che rendono possibile la donazione di medicinali per uso umano non utilizzati a Enti del Terso Settore.

Chi può effettuare le donazioni? Farmacie, parafarmacie, grossisti e le imprese titolari di A.I.C., i loro rappresentanti locali, i loro concessionari per la vendita e i loro distributori. Quanto ai destinatari, devono presentare alcuni requisiti: disponibilità di un magazzino atto a conservare adeguatamente i medicinali, presenza di un responsabile medico che proceda a individuare i medicinali che possono essere accettati e di un farmacista, iscritto all’Ordine, cui spetta la presa in carico, verifica, custodia e distribuzione dei medicinali donati.

Sempre al farmacista spetta verificare l’integrità del confezionamento, lo stato di conservazione e la validità, oltreché la rispondenza alle disposizioni del decreto stesso, e la registrazione dei medicinali presi in carico in un’apposita banca dati.

Infine, possono essere donati i farmaci per uso umano dotati di AIC, (etici, SOP e OTC), compresi i campioni gratuiti e quelli di importazione parallela. Ovviamente i farmaci devono essere legalmente detenuti dal donatore, non scaduti, correttamente conservati e con confezionamento primario e secondario integri.

E’ possibile un’eccezione per i farmaci non commercializzati «per imperfezioni del confezionamento secondario che non ne modifichino l’idoneità all’uso». Ma è utile ricordare che, ai sensi della legge vigente, «non possono essere oggetto di donazione i medicinali da conservare in frigorifero a temperature controllate, i medicinali contenenti sostanze stupefacenti o psicotrope e quelli dispensabili solo in strutture ospedaliere o in strutture a esse assimilabili», nonché quelli «oggetto di provvedimenti restrittivi emanati dall’Agenzia italiana del farmaco».

Estratto dal Ciriaco – 21 maggio 2020

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