09 novembre, 10:54
(ANSA) – TERLIZZI (BARI), 9 NOV – Tre medici sono stati arrestati dalla Guardia di finanza di Molfetta (Bari) perché accusati di avere utilizzato il reparto di oculistica dell’ospedale ‘Sarcone’ di Terlizzi alla stregua di uno studio privato, gestendo visite e interventi su pazienti e arrecando un danno economico alla Asl di Bari. Gli arrestati sono il primario del reparto oculistico e due medici oculisti esterni all’ospedale. Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani.
Reggio Calabria, Nas denunciano 4 medici per truffa da165 mila euro
Reggio Calabria, 2 nov. – (Adnkronos) – I Carabinieri del Nas di Reggio Calabria, a conclusione di un’indagine svolta nel settore del contrasto alle truffe alla sanita’ pubblica, hanno individuato dei medici di base, convenzionati con il Ssn, che percepivano illecitamente emolumenti previsti per la gestione di una associazione medica mista di fatto non operante.
Tale tipo di associazione permette ai pazienti di usufruire di ambulatori aperti per un periodo di tempo maggiore rispetto al singolo studio medico, evitando cosi’, per i casi meno gravi (c.d. codici bianchi), di rivolgersi ai Pronto Soccorsi. Inoltre, i medici di tali strutture hanno compensi maggiorati per ogni singolo assistito. Le indagini svolte dai Carabinieri del Nas reggino hanno invece dimostrato che l’ambulatorio, con orari di apertura al pubblico dalle ore 8 alle ore 20 dei giorni feriali, nella realta’ era spesso chiuso perche’ i sanitari disattendevano il proprio turno.
Nel corso delle indagini, i militari hanno inoltre accertato che uno dei medici: aveva piu’ volte attestato assenze dall’ambulatorio, dovute ad attivita’ sindacali, dichiarando la copertura del proprio turno da parte del figlio (specializzando in medicina generale), il quale, invece, era anche lui spesso assente per la frequenza di corsi universitari; insieme ad un suo collega, aveva falsamente dichiarato l’assunzione di collaboratori di segreteria, percependo cosi’ illecitamente gli ulteriori incentivi previsti.
I quattro sanitari, coinvolti a vario titolo nella vicenda, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Locri (Reggio Calabria) che ha emesso av